Ancora sessismo sul servizio pubblico: Quelli che il calcio e il ritiro della Sharapova (per fortuna c’è Antonio Caprarica)

 

Mia: C’è stato un ritiro piuttosto importante nel mondo dello sport… Non ti torna?

Luca: Ah… La svalangata… è vero?

Paolo: Si è ritirata… non è deceduta.

Adriano: Quella simpaticona della Sharapova.

Luca: Però bella, è bella.

Adriano: È più bella Mia.

Luca: Vediamo delle prove della bellezza di Maria Sharapova. (foto)

 

Non è proprio da buttare via… come tennista dico… D’altra parte si sa che tira più una racchetta da tennis… che un carro di buoi.

Adriano: Quando si aggirava nei tornei, qualche volta l’ho intravista, non la conosco… Sai che c’è? Sembrava ce l’avesse solo lei…

Luca: Non si dice questa cosa…

Adriano: … l’eleganza… che poi girava, camminava in una maniera… tutta posata… non salutava nessuno

Paolo: In questo Mia invece è proprio alla buona…

Luca: Lasciamo perdere il lato… Tecnicamente come tennista com’era?

Adriano: Lei è stata insieme a Serena Williams quella talmente superiore a livello fisico, perché è alta, 1.90 più o meno, 1.85 sarà, coi tacchi l’ho vista anche arrivare a 2 metri, c’ha delle leve molto lunghe, c’aveva un buon impatto sulla palla, per cui giocava molto di forza, non è che giocava…

Mia: … in tecnica.

 

 

Vi starete chiedendo: cos’è? La trascrizione di una conversazione da bar dello sport? Magari… Il livello sarebbe stato sicuramente più elevato. Purtroppo è uno stralcio della puntata andata in onda domenica 1 marzo sul servizio pubblico. A Quelli che il calcio, su Rai2, si sta commentando il ritiro annunciato nel corso della settimana precedente (su Instagram e con un’intervista concessa a Vanity Fair) di Maria Sharapova, tennista russa che è stata numero uno al mondo e vincitrice di cinque Slam. I conduttori (Mia) Ceran, (Luca) Bizzari e (Paolo) Kessisoglu ne parlano con (Adriano) Panatta, ospite fosse del programma non nuovo a polemiche, qui in veste anche di esperto (?) e, come sempre succede quando si tratta di commentare le imprese di una donna bella il discorso parte dal suo aspetto fisico. Non viene fatto cenno ai risultati ottenuti e, se c’è imbarazzo da parte dell’unica donna presente, non risulta. A ristabilire l’ordine delle cose interviene un grande giornalista, Antonio Caprarica che, infastidito da questo siparietto di bassa lega, prende la parola: «Sharapova è spettacolare, l’ho conosciuta per il primo titolo che ha vinto a Wimbledon, nel 2005, era piccola… 17 anni, una cosa clamorosa. Qui parla una tribù di maschi depressi e repressi che dinanzi a questa donna capace di incutere terrore per la sua forza fisica e per il suo appeal sessuale la sta demolendo. E invece no… viva la Sharapova». Poco più di un mese dopo la conferenza stampa di Amadeus che tanto clamore (e nulla più) ha suscitato, sul servizio pubblico le donne continuano a stare “un passo indietro”.