Comizi d’amore, arriva il libro con foto e documenti

1389a1bf-7df6-4014-8804-8e3b6f26cfaaA quarant’anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini, Contrasto pubblica Comizi d’amore, a cura di Graziella Chiarcossi e Maria D’Agostini (80 fotografie, pag.200, euro 19,90). Il libro presenta la trascrizione del film omonimo realizzato da Pasolini del 1963, arricchita dai documenti e dal materiale preparatorio, da un testo di Vincenzo Cerami e dalle fotografie di scena realizzate da Mario Dondero e Angelo Novi che seguirono il regista nella sua inchiesta in giro per l’Italia: una corale e lucida rappresentazione del nostro paese. Completano il volume alcune lettere frutto della corrispondenza di Pasolini con Cesare Musatti, Alfredo Bini e Lucio Settimio Caruso, due articoli sul film, firmati da Dario Argento e Michel Foucault, e un testo di Rosaria Gioia. Il film Comizi d’amore nasce dall’inchiesta realizzata da Pasolini nel 1963 sugli italiani e la sessualità: una corale rappresentazione dell’Italia con contributi di intellettuali e le risposte che personalmente Pasolini raccoglie in strada, nei cortili, nelle spiagge, interrogando gente di diversa età e condizione sociale. Insieme a La lunga strada di sabbia (Contrasto, 2014), il libro Comizi d’amore accompagna la mostra La vera Italia? Due inchieste di Pier Paolo Pasolini che sarà esposta a Forma Meravigli (Milano) dal 30 settembre al 15 novembre 2015.
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“La gente risponde. Un turbinio, un caos, una babilonia di opinioni diverse. Le più ridicole, inconcepibili e contraddittorie. E ingenue, infantili, scandalizzate, apparentemente sensate, in realtà prive di ogni senso logico. La gente risponde. È chiaro che l’intelaiatura dell’inchiesta dovrà essere nettissima, quasi matematica: ma la realizzazione dovrà necessariamente essere la più inaspettata, la più imprevista, la più caotica possibile: secondo il grafico delle opinioni della gente sui problemi che essa pone.”
Pier Paolo Pasolini
“Comizi d’amore ha la forma dell’inchiesta giornalistica, di natura apparentemente sociologica. Si tratta di una lunga serie di interviste prese quasi a campione, sul modello dell’indagine statistica. La realtà è invece un’altra; far stridere tra loro, drammaturgicamente, poeticamente, due dati in conflitto: l’orgasmo e la cultura, o meglio il naturale, sacro amor profano e la sottocultura italiana di quegli anni.”
Vincenzo Cerami