Luce con muri – storie da Edward Hopper: il doppio sogno di Michele Mozzati

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Rooms by the sea, Edward Hopper (1951)

Se potessi esprimerlo con le parole non ci sarebbe più nessuna ragione di dipingerlo». Da questa frase di Edward Hopper sembra essere nata l’intuizione di Michele Mozzati, questa volta ispirato anche senza Gino Vignali (presente nei ringraziamenti “per esserci sempre stato senza esserci stato”).

Nel libro Luce con muri – storie da Edward Hopper (Skira), l’autore di Zelig e Smemoranda scopre una vena un po’ malinconica e introspettiva che forse nemmeno lui sospettava di avere: si tratta di storie di fantasia, ma forse anche di riflessioni e bilanci in solitudine, emersi tra le luci di una metropoli contemporanea che sembra essere stata appena ritratta. Per ogni quadro una storia, per ogni storia un quadro. Il risultato è un libro da assaporare con gli occhi e con il cuore, lasciandosi portare tra i 10 racconti un po’ come lo stesso Michele suggerisce nella prefazione: “Questo è il gioco: entrare e uscire con me, lasciarsi prendere per mano e portare dentro ai quadri di questo grande pittore del Silenzio e della Luce”.

COP_10269_Luce_con_Muri_Layout 1E la forza di questo sogno di carta è doppia perché, prima di diventare un volume vero di 64 pagine, stampato da un editore d’arte di prestigio, è stato un libro intimo, fortemente voluto dall’autore e regalato a pochi amici. La prova ennesima, se mai ce ne fosse bisogno, che il primo passo per realizzare i propri desideri è crederci per primi.

Anche perché, nel frattempo, a Roma, al Complesso del Vittoriano, si tiene la mostra dedicata a Edward Hopper, in collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York, fino al 12 febbraio 2017 e a Milano, sabato 19 novembre alle 16,  Michele Mozzati è al museo del Novecento per Book City 2016 con un reading di Elisabetta Vergani con Carlo Gravina al sax. E così tra opere d’arte e musica, il doppio sogno è diventato realtà.