A Lecce gli sguardi del Cinema Europeo

Dall’Ungheria Ildikó Enyedi e dalla Gran Bretagna Michael Winterbottom, mentre per l’Italia ci saranno Kim Rossi Stuart e Jasmine Trinca: questi i Protagonisti della XIX edizione del Festival del Cinema Europeo, che si apre oggi a Lecce e sino al 14 aprile presso il Multisala Massimo proporrà un vasto programma di omaggi retrospettivi e concorsi internazionali, tutti nell’ambito del cinema del nostro continente. Diretto da Alberto La Monica e dedicato quest’anno a Cristina Soldano, direttrice artistica sin dalla prima edizione, scomparsa da pochi mesi, il festival leccese si dedicherà a queste quattro figure delle ampie retrospettive e gli incontri in sala durante i quali riceveranno l’Ulivo d’Oro alla Carriera. A condurre gli incontri saranno Luca Bandirali per Michael Winterbottom (martedì 10), Enrico Magrelli per Kim Rossi Stuart (giovedì 12) , Massimo Causo per Ildikó Enyedi (venerdì 13) e Laura Delli Colli per Jasmine Trinca (sabato 14). Ad aprire la XIX edizione del festival, questa sera, l’anteprima del nuovo film di Nico Cirasola Rudy Valentino interpretato da Pietro Masotti, Tatiana Luter, Claudia Cardinale, Alessandro Haber, Nicola Nocella, Luca Michele Cirasola, Rosaria Russo. Distribuito a partire dal prossimo maggio, il film racconta la storia, fra realtà e fantasia, del ritorno nell’estate del 1923 di Rodolfo Valentino a Castellaneta, il suo paese natale. Mentre non mancheranno le anteprime di Broken di Edmond Budina e Respiri di Alfredo Fiorillo con Alessio Boni. In apertura un’immagine tratta da Cobain di Nanouk Leopold.

Kim Rossi Stuart

 

Cuore del festival è, come sempre, il Concorso Internazionale, riservato a film europei inediti in Italia. Dieci i lavori in competizione: il croato Agape di Branko Schmidt racconta del rapporto proibito tra alcuni ragazzi in procinto di ricevere la cresima e il parroco Miran, che si trova ad affrontare il disprezzo della società; la polacca Urszula Antoniak racconta invece in Beyond Words la storia di Michael, emigrato dalla Polonia a Berlino, avvocato di successo, la cui vita viene messa a soqquadro da un bohémien polacco. In Cobain l’olandese Nanouk Leopold mette in scena l’amore incondizionato tra un figlio e l’instabile madre. In Darling la danese Birgitte Stærmose ritrae una danzatrice danese di fama mondiale, che si ritrova con una gamba irrimediabilmente fuori uso e non potrà danzare mai più. In Disappearance di Boudewijn Koole viene descritta la storia di una ragazza che ritrova il rapporto con la madre dopo numerose e profonde incomprensioni, mentre nel rumeno Pororoca di Constantin Popescu si racconta il tramma di una coppia di trentenni con figli piccoli, che si trova ad affrontare la scomparsa della loro piccola Maria nel parco. In Scary Mother di Ana Urushadze c’è una casalinga cinquantenne divisa fra l’amore per la vita in famiglia e quello per la scrittura, che ha represso per anni, mentre in 3/4 Three Quarters Ilian Metev  traccia il ritratto di una famiglia che, dopo la scomparsa della madre cerca un nuovo equilibrio nel corso di un’ultima estate. Infine dalla Turchia viene Yellow Heat di Fikret Reyhan, in cui il figlio di una famiglia di agricoltori tradizionalisti in difficoltà economica, sogna un futuro diverso, mentre dalla Francia arriva La fête est finie di Marie Garel-Weiss, che racconta la storia di una amicizia nata in centro di recupero.

Michael Winterbottom sul set di Killer inside me

 

Torna anche quest’anno la sezione dedicata alla Commedia europeo, che affronta temi sociali e umani d’attualità attraverso un genere prettamente popolare ma non necessariamente disimpegnato. Cinque i film selezionati: il turco Taksim Hold’em di Michael Önde (Turchia, 2017) che racconta i tragici eventi legati alla rivolta di piazza Taksim nella prospettiva di un gruppo di amici riuniti per una partita a poker; l’estone The End of the Chain / Keti lõpp di Priit Pääsuke racconta la storia di una ragazza che lavora in un fast-food vicino a un parcheggio; lo svizzero Streaker / Flitzer di Peter Luisi racconta di un professore cinquantenne nei guai per una scommessa finita male che entra in una squadra di streaker, gli esibizionisti che corrono nudi per creare scompiglio sui campi da gioco; il francese Les grands esprits di Olivier Ayache-Vidal narra le vicende di François Foucault, un professore associato di lettere presso il prestigioso Liceo Henri IV di Parigi, inviato, per motivi politici, per un anno in un istituto della banlieue parigina; infine lo spagnolo Abracadabra di Pablo Berger (in uscita a breve per Movie Inspired) racconta la vita di una casalinga frustrata sposata con un uomo insensibile, aggressivo e animalesco. In occasione del 50° anniversario del Sessantotto, la Il festival del Cinema Europeo di Lecce apre una finestra storica con la proiezione di cinque film scelti da Luciana Castellina e Carlo Verdone: si va da Fragole e sangue di Stuart Hagmann  (qui a fianco un’immagine del film) alla versione restaurata dalla Cineteca di Bologna de I pugni in tasca di Marco Bellocchio, da One Plus One di Jean-Luc Godard a Qualcosa nell’aria di Olivier Assayas per finire ovviamente con The Dreamers  di Bernardo Bertolucci.