I 5 momenti caldi della notte degli Oscar

Lo scontato

JK Simmons da Law & Order all’Oscar più prevedibile (meritatissimo, comunque) dell’anno come miglior attore non protagonista per Whiplash. Alla vigilia i bookmakers lo davano sicuro vincitore, lui al ritiro del premio ha ringraziato la moglie e invitato tutti “a chiamare i genitori.”

Milena Canonero
Milena Canonero

L’omaggio

Le clip di Sky sugli Oscar vinti da Milena Canonero (4 con 9 nomination), che ricorda giustamente la collaborazione con Ronconi per Il lutto si addice a Elettra. La Canonero era l’unica italiana in gara e ha trionfato per  i costumi di The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson.

 

Le reazioni

Il premio Oscar come miglior attrice non protagonista per Boyhood, Patricia Arquette, che mette gli occhiali per leggere il suo discorso in cui ricorda che nessun film candidato a miglior film è una storia femminile. Necessario come il discorso dei vincitori di Glory (Miglior canzone da Selma),  John Stephens e Lonnie Lynn, che hanno voluto puntualizzare: “Selma è oggi: ci sono più afroamericani in prigione ora di quanti non ce ne fossero durante la schiavitù nel 1850″. Bello l’intervento privatissimo di Graham Moore, Oscar per la sceneggiatura non originale di The Imitation Game: ” A 16 anni ho cercato di uccidermi perché mi sentivo diverso.” E  lo schierarsi contro la politica dei muri del messicano Inarritu.

La citazione

Emma Stone con la statuetta dell’Oscar fatto con il Lego come citazione-omaggio al grande assente dell’anno, Lego Movie.

I passaggi

Scarlett Johansson che lancia Lady Gaga nell’omaggio ai 50 anni di Tutti insieme appassionatamente che si conclude con Julie Andrews che consegna l’Oscar alla Miglior colonna sonora ad Alexandre Desplat per The Grand Budapest Hotel. Questa notte alla sua prima vittoria agli Oscar dopo otto nomination, quest’anno era candidato anche per la colonna sonora di The imitation game.

 Veronica Garbagna