A Milano I Promessi Sposi in 190 anni di illustrazioni e fumetti

Fino al 7 maggio si può visitare, presso WOW Spazio Fumetto di Milano, la mostra alla scoperta dei Promessi Sposi – Il romanzo di Alessandro Manzoni raccontato in 190 anni di illustrazioni e fumetti da Francesco Gonin a Paperino. Un’occasione unica per scoprire come il romanzo è stato raccontato, reinterpretato, ridotto e parodiato dall’illustrazione e dal fumetto. Un percorso affascinante e mai proposto prima porta il visitatore alla scoperta del mondo manzoniano raccontato per immagini partendo dalla prima versione illustrata del capolavoro, la cui edizione definitiva era già illustrata da Francesco Gonin nel 1840 per preciso volere dello stesso Manzoni, per passare poi a una lunga galleria di divertenti parodie come le disneyane I Promessi Paperi e I Promessi Topi, quella con i Flintstones protagonisti o la più recente firmata da Marcello Toninelli. Preziose anche le sezioni dedicate alle più riuscite riduzioni “serie” a fumetti: dalla primissima con esposti i preziosissimi originali di Domenico Natoli realizzati nel 1953 per la Magnesia S. Pellegrino agli originali della magistrale versione disegnata da Paolo Piffarerio per Il Giornalino, fino alla recentissima versione a fumetti della vera vita della Monaca di Monza disegnata da Alessandro La Monica per WOW Spazio Fumetto in occasione della mostra allestita ai Musei Civici di Monza. Non manca uno sguardo attento al collezionismo, con una serie di cartoline tratte dal film di Eleuterio Rodolfi del 1913, via via fino alle storiche figurine Liebig, al cinema e gli sceneggiati televisivi con manifesti cinematografici e contributi video, dal film del 1941 con Gino Cervi allo storico sceneggiato RAI del 1967, fino al kolossal firmato da Nocita nel 1989 e le diverse versioni dedicate alla Monaca di Monza, parodie comprese. A rendere il tutto ancora più affascinante è una sezione dedicata alla scoperta della Milano secentesca in cui Alessandro Manzoni ambientò il suo romanzo.

Illustrazione di Francesco Gonin

Alessandro Manzoni per l’edizione definitiva del suo romanzo, cerca con convinzione un illustratore di talento e adatto per completare l’opera narrativa. Lo trova finalmente nel giovane artista torinese Francesco Gonin, che realizza una quantità di illustrazioni senza precedenti. Gonin lavora a stretto contatto con Manzoni, realizzando centinaia di immagini che raccontano ogni momento importante del romanzo, con straordinaria aderenza al testo e di perfetto supporto a questo, in un’impaginazione diretta dallo scrittore stesso. La primissima versione a fumetti de I Promessi Sposi, non nasce per una rivista venduta nelle edicole: viene realizzata nel 1953 da Domenico Natoli per un piccolo albo “a striscia” sponsorizzato dalla Magnesia San Pellegrino e viene regalato nelle farmacie. Solo due anni dopo, nel 1955, una seconda versione del romanzo viene pubblicata sulle pagine de Lo Scolaro, settimanale genovese di ispirazione cattolica, che si rifà soprattutto al film diretto da Mario Camerini nel 1941. L’intento educativo è evidente, dato che in calce alle tavole a fumetti (senza nuvolette, ma solo con didascalie) vengono pubblicati dei passi scelti del romanzo. La trasmissione dello sceneggiato I Promessi Sposi, nel 1967, è un grande evento che incolla al teleschermo oltre 18 milioni di telespettatori. Un kolossal del genere riaccende l’attenzione sul romanzo di Manzoni, e infatti vedono la luce in contemporanea due diverse iniziative ispirate al romanzo: un nuovo adattamento a fumetti firmato da Michele Gazzarri e Sergio Zaniboni e un album di figurine allegato al Corriere dei Piccoli, illustrato da Aldo Di Gennaro e Bruno Faganello. L’album propone alcuni brevi passi del romanzo con illustrazioni in cui i volti dei personaggi sono gli stessi del piccolo schermo: Nino Castelnuovo, Paola Pitagora, Luigi Vannucchi, Salvo Randone… La versione di Gazzarri e Zaniboni invece, pur uscendo insieme allo sceneggiato, non si richiama ad esso, anche se sulla copertina i volti dei protagonisti sono incorniciati da uno schermo televisivo.

 

Nel 1984, invece, in occasione del bicentenario della nascita di Alessandro Manzoni, viene pubblicata per la prima volta quella che a tutti gli effetti è ritenuta la versione più completa e ricca del romanzo: un adattamento realizzato per il settimanale Il Giornalino, scritto da Claudio Nizzi e disegnato da Paolo Piffarerio. I testi riescono a condensare in sole 80 pagine tutti i momenti più importanti del romanzo, adattandoli con un linguaggio chiaro e comprensibile ai giovani lettori di oggi, mentre Piffarerio realizza meravigliose tavole caratterizzate dalla grande attenzione per i costumi e la ricostruzione storica del periodo. Altrettanto ricco è il filone delle parodie: la primissima viene pubblicata sulla rivista satirica Marc’Aurelio negli anni Cinquanta, ma la più famosa è probabilmente I Promessi Paperi. Come spesso accade nel mondo Disney, questa versione non può certo dirsi fedele al romanzo, dato che questa volta il matrimonio “s’ha da fare”, affinché il signorotto Don Paperigo possa liberarsi della scocciatrice di Monza Gertruda, rifilandola al poeta Paperenzo Strafalcino. La Banda Disney tornerà sul romanzo nel 1989 con I Promessi Topi, pubblicata in occasione di un altro kolossal televisivo, prodotto dalla RAI con un cast internazionale. Quelle Disney non sono però le uniche parodie dedicate al capolavoro di Manzoni: a cimentarsi con il capolavoro manzoniano sono stati i maggiori eroi del fumetto umoristico, come Geppo, Alan Ford e gli Antenati. L’ultima versione comica porta la firma di Marcello Toninelli, già autore della Divina Commedia a fumetti. Lo spirito dissacrante è massimo, pur mantenendo i riferimenti all’opera originale.