Greenland, Thule. Huskie. Last Days of the Arctic, Ragnar Axelsson, 2010

Artico, ultima frontiera alla Casa Tre Oci di Venezia

Carsten Egevang, West Greenland, Thule, 2013

La mostra Artico. Ultima frontiera  (fino al 2 aprile alla Casa dei Tre Oci di Venezia) propone 120 immagini, rigorosamente in bianco e nero, di tre maestri della fotografia di reportage, quali Paolo Solari Bozzi (Roma, 1957), Ragnar Axelsson (Islanda, 1958) e Carsten Egevang (Danimarca, 1969). La rassegna è un’indagine approfondita, attraverso tre angolazioni diverse, di un’ampia regione del pianeta che comprende la Groenlandia, la Siberia e l’Islanda, e della vita della popolazione Inuit, di soli 150mila individui, costretti a gestire, nella loro esistenza quotidiana, la difficoltà di un ambiente ostile. “In queste immagini – afferma Denis Curti, curatore della mostra e direttore artistico dei Tre Oci – l’imminenza del riscaldamento globale si fa urgenza, mentre si apre un confronto doloroso in cui l’uomo e le sue opere vengono inghiottiti dall’immensa potenza della natura. Bellezza e avversità sono i concetti su cui la Casa dei Tre Oci fonda questo progetto, con una mostra che intende riportare l’attenzione sui paesaggi naturali e le tematiche ambientali dei nostri giorni”. La rassegna si interroga su come difendere uno degli ultimi ambienti naturali non ancora sfruttati dall’uomo,  affronta anche il pericolo imminente del riscaldamento globale, la sensibilizzazione verso i temi della sostenibilità ambientale e del cambiamento climatico, la dialettica tra natura e civiltà. Nell’immagine in apertura: Greenland, Thule. Huskie.  Last Days of the Arctic,  Ragnar Axelsson, 2010.

 

Ragnar Axelsson, Thule 1988

La lotta con le difficoltà dell’ambiente, il passaggio, lento ma inesorabile, dallo stile di vita di una cultura millenaria a quella della civilizzazione contemporanea, cui si aggiunge il drammatico scenario del cambiamento climatico, figlio del surriscaldamento ambientale, sono i punti su cui s’incentrano le esplorazioni dei tre fotografi. Per questo appuntamento alla Casa dei Tre Oci, Paolo Solari Bozzi presenta il progetto inedito, frutto del suo viaggio, tra febbraio e aprile del 2016, sulla costa orientale della Groenlandia, nel quale ha visitato numerosi villaggi, riportando la quotidianità di una popolazione che ha scelto di vivere in un ambiente difficile. Proprio le popolazioni Inuit sono al centro della ricerca di Ragnar Axelsson che, fin dai primi anni ottanta, ha viaggiato nelle ultime propaggini del mondo abitato per documentare e condividere le vite dei cacciatori nell’estremo nord del Canada e della Groenlandia, degli agricoltori e dei pescatori della regione dell’Atlantico del nord e degli indigeni della Scandinavia del nord e della Siberia. Ragnar Axelsson racconta di villaggi ormai scomparsi, di intere comunità ridotte a due soli anziani che resistono in una grande casa scaldando una sola stanza; racconta di mestieri che nessuno fa più e di uomini che lottano per la sopravvivenza quotidiana. Ma dalle stampe di Axelsson emerge soprattutto l’umanità che ha incontrato sulle lunghe piste delle regioni artiche. Dal canto suo, Carsten Egevang, partendo da una formazione accademica in biologia, che lo ha portato dal 2002 al 2008 a vivere in Groenlandia e a studiare la fauna ovipara della regione artica, ha saputo documentare con la sua macchina fotografica la natura selvaggia e la tradizionale vita delle popolazioni Inuit. Accanto alle potenti immagini di una natura infranta e al contempo affascinante, tre documentari arricchiscono la narrazione delle regioni del Nord: SILA and the Gatekeepers of the Arctic, realizzato dalla regista e fotografa svizzera Corina Gamma; Chasing Ice, diretto dal giovane film-maker americano, Jeff Orlowski; The Last Ice Hunters, un documentario dei registi della Repubblica Ceca Jure Breceljnik & Rožle Bregar.

Paolo Solari Bozzi, Kap Hope, Scoresbysund, East Greenland, 2016

 

Carsten Egevang-®- Scoresbysund, East Greenland, 2011

 

Ragnar Axelsson, Nenets, Siberia 2016