Lou De Laâge: in L’attesa cercavo lo spaesamento

Stills from "L'Attesa" a Film by Piero Messina. Indigo FilmLou, 25 anni, è francese, ha cominciato come modella, ma in realtà è da sempre innamorata della recitazione.  In L’attesa Lou De Laâge è Jeanne: al chiuso di una villa siciliana, passa il tempo con Anna (Juliette Binoche), aspettando il ritorno di Giuseppe, suo fidanzato e figlio della donna. Nessuna delle due sapeva dell’altra: la madre, però, del figlio sa una cosa che la ragazza ancora non conosce. Lui l’ha invitata in Sicilia per trascorrere insieme qualche giorno di vacanza. I giorni passano, le due donne lentamente imparano a conoscersi e  iniziano ad aspettare il giorno di Pasqua, quando Giuseppe sarà a casa e in paese si terrà una grande processione.

 

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Io e Piero Messina

All’inizio ero abbastanza confusa: è una storia così forte e intima nello stesso tempo, carica di silenzi e di assenze e presenze. Non ero sicura di averla capita, finché durante il provino con Piero – che è durato due ore – improvvisamente ho intuito cosa voleva da me: non dovevo sapere, non dovevo avere chiaro cosa succedeva al mio personaggio. Piero cercava lo spaesamento che monta man mano in Jeanne. Questo mi chiedeva. Nel momento in cui l’ho capito ho assolutamente voluto fare il film. Gli ho fatto altre domande a cui lui però non ha risposto, dicendomi che tutto quello che dovevo sapere ere lì, nello script. E che dovevo esser il più semplice possibile. Essere io. Nuda davanti alla sua macchina da presa. Non sapendo. Jeanne arriva senza imaginare cosa l’attende. Lei vuole credere in quello che vede e le è stato detto. Però nello stesso tempo intuisce che Anna, il personaggio di Juliette, sa altre cose. Mi sono affidata completamente a Piero, mi sono lasciata guidare da lui, mi ha portato dove voleva e aveva bisogno che andassi per il film. Ma del resto non sono una che programma il futuro: non faccio calcoli. Cerco progetti interessanti, al cinema e teatro, che mi facciano sperimentare, che non mi facciano stare tranquilla: solo questo mi interessa. Possono essere piccole o grandi produzioni, non importa. Il teatro prima, di tutto. Senza non riuscirei a vivere. Il cinema viene dopo, nella scala dei miei amori.

 

Io e Juliette Binoche

Eravamo le uniche francesi sul set, e anche questo “serviva” a Piero. Il nostro essere straniere aumentava il nostro spessamente e la nostra estraneità con l’ambiente. Non ci eravamo mai incontrate prima: Piero ha voluto che, come i nostri personaggi, anche noi ci incrociassimo la prima volta sul set, in questa villa siciliana dove abbiamo girato. La nostra prima scena è stato proprio il primo incontro tra Anna e Jeanne. Ero nervosa, non posso negarlo, ma lei è stata subito fantal'attesastica: dopo pochi minuti era già Juliette, per me. Non più Juliette Binoche. L’attesa è il mio nono film, di cui 5 diretti da donne. Penso si tratti di un caso. Non ho scelto le registe, ma il progetto che mi offrivano. Lavorare con Mélanie Laurent sul set di Respire, per dire, non è stato diverso dal farmi guidare da Piero per L’attesa.

 

Io e il cinema

Sono cresciuta coi film di Jean Cocteau e Jacques Demy, La bella e la bestia e Le demoiselles de Rochefort, film degli Anni 50 e 60. Poi coi miei fratelli guardavamo Charlot, Buster Keaton,  anche Jean Gabin… Quando non lavoro, mi piace andare al cinema: la recitazione, la recitazione, non riesco a smettere di recitare e guardare chi lo fa…