Free State of Jones, l’epopea di un uomo libero

scaleIn Free State of Jones (dal romanzo di Victoria E. Bynum, pubblicato da Piemme), Matthew McConaughey non è Jones. Jones non è il cognome di un uomo. È il nome di una contea, del Sud degli States, zona del Mississipi. E di un esperimento storico. La traduzione completa sarebbe Lo stato libero della contea di Jones, ovvero della prima comunità interraziale della storia americana. Una comunità di cittadini liberi, mix di ex schiavi fuggiti sfruttando la confusione della Guerra Civile e di soldati sudisti che avevano disertato perché non sopportavano più l’orrore e le ingiustizie, anche dalla loro parte (“Era la guerra dell’uomo ricco combattuta dall’uomo povero” a prescindere del colore della pelle di quest’ultimo). In Free State of Jones, Matthew McConuaghey è Newton Knight, il leader della comunità. Bianco, contadino, una moglie e una famiglia: questo prima. Una storia d’amore con una schiava che lui libererà e da cui avrà altri figli: questo dopo. In mezzo, la violenza della guerra (la prima fotografata della Storia e infatti tante immagini d’epoca originali si mixano alla ricostruizione cinematografica) e quella di un sistema razzista di cui quasi cent’anni dopo sarà vittima un suo discendente. Per tutto il film, McConaughey si impone con una grande fisicità, ma recita soprattutto con gli occhi. Occhi spalancati sulla guerra che gli uccide il nipote/bambino, sulle bande di soldati violentatori, sulle bambine che devono impugnare i fucili per difendersi, sui neri che girano con le catene al collo, sui massacri del Ku Klux Klan e sugli intrallazzi e le truffe dei politici.

THE FREE STATE OF JONES

Il regista Gary Ross (Pleasantville e gli Hunger Games) sta addosso ai personaggi, spesso con la macchina a mano, ciò che gli interessa è rendere spettacolare la storia, anzi impartire una lezione di Storia su un uomo che come ogni americano vero non incertezze, non ha dubbi, ma crede, nella giustizia. Per Conaughey: “Questa è una storia che vive da sola. Che fosse durante la Guerra civile o no, era comunque la grande storia di un rivoluzionario che andava raccontata, soprattutto oggi. È ambientata in un periodo lontano, ma ha una grande rilevanza per l’oggi. L’America è ancora in fase di ricostruzione dobbiamo rendercene conto. I fantasmi di ieri vivono nell’oggi. I film storici parlano di noi”. Il regista Gary Ross e i cast prima di iniziare la lavorazione si sono recati nella città natale di Newton e sulla sua tomba:” Come attore a volte ti immergi così tanto nella biografia di un personaggio, da sentirne addosso il peso della responsabilità. In questo caso ho sentito che la storia era molto più grande di me, di ognuno di noi. Più conoscevo Newton più mi sentivo ispirato nel mio lavoro, mi ha affascinato la sua sensibilità unita alla forza, la compassione insieme ai muscoli. È diventato vivo per me”.