Tutto per il denaro: Nido di vipere di Kim Young-hoon

Tanti personaggi in cerca di una borsa: all’interno sono infatti custoditi numerosi bigliettoni che potrebbero riscattare le loro vite mediocri. Parte dal più classico spunto noir questo sorprendente meccanismo a orologeria sudcoreano, presentato in anteprima italiana streaming al Far East Film online 2020, ispirandosi a un romanzo del giallista giapponese Sone Keisuke. Abbiamo perciò l’inserviente di un centro sauna, il primo a trovare la borsa in un armadietto; e poi progressivamente subentrano la sua ex moglie gangster e altri malavitosi che vogliono mettere le mani sul malloppo. E poi ancora una ragazza vessata dal marito violento e che riesce a trovare il classico “pollo” che elimini il consorte scomodo, ma ad essere ucciso sarà l’uomo sbagliato… Tutte loro sono le “bestie che si aggrappano a qualunque cosa” del titolo, felice sintesi che l’esordiente regista Kim Young-hoon sfrutta come punto di partenza ideale per un viaggio su più piani temporali: le vicende infatti si intrecciano tra loro, ma i tempi sono un po’ sfasati e bisognerà attendere letteralmente l’ultima inquadratura per avere lo schema completo (letteralmente: vedremo i vari capitoli scanditi da una “griglia” la cui vera natura sarà svelata nell’ultima inquadratura). Il viaggio fra le storie diventa così anche una ricognizione tra differenti toni, in cui la violenza più forte si colora di grottesco, giocando di sponda con le iconografie stesse degli attori. Quello che possiamo indicare come il “protagonista” (Tae-young, l’inserviente che trova la borsa per primo) è infatti Jung Woo-sung, celebre in patria come attore comico e che qui lavora sui mezzi toni creando una maschera dolente e tragica che per opposizione non può che rendere meno divertente la sua odissea.

 

 

Attraverso un indovinato alternarsi di dettagli importanti e gag dal sapore apparentemente estemporaneo, affastellando varie location in una Pyeongtaek dal sapore indifferente a ogni dramma, Kim Young-hoon governa una vicenda perfettamente calibrata (frutto di un evidente e attento lavoro di scrittura), ma che riesce in ogni caso ad apparire non soffocata dal proprio meccanismo. In questo modo Nido di vipere (Beast Clawing at Straws) lascia emergere bene la verità dei personaggi, in una realtà dove la risata non nasconde mai un retrogusto amaro: il ritratto sociale che infatti emerge dalla pellicola è senza speranze e finisce per coinvolgere ogni livello della realtà, dalla famiglia, alle amicizie, alle dinamiche capo/sottoposto sul lavoro fino alla polizia. Non c’è amore o legame che tenga di fronte alle convenienze del caso e il divertimento apparentemente squinternato riesce così a veicolare una visione molto precisa e circostanziata che il meccanismo di genere trasfigura ma allo stesso tempo ribadisce con forza. In patria la distribuzione ha subito i contraccolpi dell’emergenza sanitaria, anche se il film ha vinto il premio speciale della giuria a Rotterdam.