Archiviato un altro anno di uscite, l’home video conferma l’orientamento principale verso i collezionisti, con tutte le conseguenze del caso. Fra edizioni a tiratura limitata che si esauriscono in poco tempo e costi mediamente più alti, resta dunque prioritario distinguere fra le proposte che esauriscono l’immediato fascino in packaging di lusso e quelle che invece portano in dote un profondo lavoro di ricerca e valorizzazione del patrimonio cinematografico presente e passato. La qualità dei restauri, la particolarità dei titoli proposti e lo spessore critico degli extra restano pertanto elementi essenziali per orientarsi fra le varie uscite. Ecco dunque i nostri dieci titoli dal meglio dell’annata 2024 – dal computo abbiamo volutamente escluso i film già compresi nei precedenti Videolog (quello estivo, il secondo sul cinema australiano e quello di Halloween) alcuni dei quali avrebbero potuto tranquillamente entrare nella decina. (In apertura una immagine tratta da Litan di Jean-Pierre Mocky).
Lo si attendeva al varco dopo l’ottimo primo volume e anche il secondo cofanetto All the Haunts Be Ours dell’americana Severin Films non ha tradito le aspettative. La definizione di mero box antologico dedicato al folk horror sta ormai stretta alla raccolta, che esplora cinematografie e filoni muovendosi in una zona grigia al confine tra i generi, dove la meraviglia e l’orrore si sposano al racconto rurale e alla fiaba tout-court, dimostrando la ricchezza tematica e iconografica del fantastico, con un’evidente attenzione alle storie al femminile. Nei 24 film da 18 nazioni, racchiusi in 13 dischi, si spazia infatti dal racconto antipatriarcale moderno dell’arabo Scales, di Shahad Ameen alla classica rivisitazione slovacca de La bella e la bestia di Juraj Herz (da noi uscì come Giulia e il mostro), fino all’animazione in stop motion Blood Tea and Red String (da noi Tè di sangue e filo rosso) dell’americana Christiane Cegavske. La prospettiva si compendia nell’omaggio a Suzzanna, diva dell’horror indonesiano, di cui viene presentato il cult Sundelbolong, di Sisworo Gautama Putra del 1981 e il nuovissimo documentario monografico The Queen of Black Magic, realizzato da David Gregory. Ricchissimo il comparto extra, che non si limita ai consueti commenti e documentari, ma aggiunge spesso anche dei corti realizzati dagli autori coinvolti e un libro di racconti, rendendo l’esperienza tra generi e stili varia anche nei formati.
Uno dei titoli presenti nel box Severin, ovvero Litan, fa capolino anche nel cofanetto The Agitator: Three Provocations from the Wild World of Jean-Pierre Mocky dell’inglese Radiance Films. È l’occasione ideale per omaggiare una figura di culto dell’arte e della cultura francese, regista, attore, romanziere e esercente cinematografico (sua per un periodo la proprietà del mitico cinema Brady di Parigi). Un’autentica icona di un approccio totale al cinema, fra indipendenza di pensiero e una curiosità artistica che lo ha portato a spaziare fra i generi, trasponendo opere di scrittori come Jean Ray o Horace McCoy, l’autore è qui rivisitato attraverso tre titoli che ne denotano l’amore per il grottesco, le maschere e la commistione dei toni. Si passa quindi dal già citato horror kafkiano Litan (forse il suo lavoro visivamente più elegante), all’ironico thriller Kill the Referee su un arbitro perseguitato dagli hooligans avversi, fino al mistery hitchcockiano Agent Trouble (da noi L’ultima corsa). Negli extra varie interviste d’archivio allo stesso Mocky e ad altri collaboratori si affiancano ai testi del booklet che vanta firme prestigiose come Serge Toubiana e Olivier Assayas, in un intreccio inebriante fra tradizione critica e gusto della (ri)scoperta.
Autentico sacro graal del collezionismo per anni, La fortezza di Michael Mann rivive in un’insperata edizione restaurata in 4K dall’americana Vinegar Syndrome che permette di riscoprirne il fascino inquieto. Rinnegato sostanzialmente dal suo autore, questo fantasy a fondo storico, tratto dall’omonimo romanzo di F. Paul Wilson, unisce dramma storico e epica, in uno scontro fra il Bene e il Male (ovvero una squadra di nazisti e il demone Molasar) che assume sfumature cosmiche. Le rimostranze di Mann, evidentemente scontento del montaggio affrettato imposto dalla produzione a causa degli sforamenti del budget, non rende meno affascinante la visione di un’opera capace di offrire immagini potenti grazie all’inconfondibile stile dell’autore. Il film è stato scansionato dal negativo originale e, pur non vedendo coinvolto lo stesso Mann, può contare sulle testimonianze di varie personalità coinvolte e interrogate negli extra: si va dal già citato F. Paul Wilson, al compositore Johannes Schmoelling, tastierista dei Tangerine Dreams, al produttore Gene Kirkwood e altri. Niente da fare per il cut originale di oltre tre ore (che sembrerebbe ormai perduto), ma siamo lontani anni luce dalle edizioni bootleg o dalle registrazioni tv finora circolate.
Sempre a proposito di grandi fantasy anni Ottanta, tra i vari anniversari caduti nel 2024 sembra essere passato sotto silenzio quello de La storia infinita, del compianto Wolfgang Petersen. L’avventura di Bastian a Fantàsia non viene però inghiottita dal Nulla grazie alla lussuosa edizione australiana di Imprint Films, racchiusa in un cofanetto che riproduce il libro come si vede nel film, con copertina adornata dal caratteristico Auryn e i due serpenti intrecciati. Accanto ai più consueti gadget cartacei (poster e cartoline), lo “scrigno” riproduce anche i materiali stampa dell’epoca e propone il film in 4K e Blu-Ray, sia nella versione internazionale a noi più nota che in quella originale tedesca più lunga. A corollario anche il recente documentario Life After Never Ending Story con le interviste al cast, oltre a commenti audio e varie featurette: una proposta onnicomprensiva che dal passato allunga la sua ombra fino al presente, dimostrando l’inesauribile vitalità del film. Peccato che in Italia sia stato sempre colpevolmente proposto in edizioni prive di approfondimenti.
Nessuna reticenza invece ha circondato il 70° anniversario di Godzilla, che prosegue con le edizioni home video dell’ultimo Godzilla Minus One, di Takashi Yamazaki. Esaurito il fortunato percorso critico e commerciale del film, si può così tornare a ragionarne sui meriti intrinseci, quali la capacità di far tornare la saga alle origini della storia, attraverso una versione lirica e focalizzata sull’umanità alle prese con i propri insuccessi. La mimesi dello stile d’epoca ha permesso a Yamazaki un lavoro accorto sull’effetto speciale come componente presente ma discreta, ben celata dietro i drammi umani, in una scaltra unione di classicismo e (post)modernità. Utili a questo proposito i contenuti speciali home video, che tornano invece a focalizzarsi sul backstage, con le featurette dedicate alle scelte visive e al lavoro sul set. Per una volta l’Italia non resta indietro rispetto ai mercati esteri e così Plaion Pictures propone anche da noi il prestigioso Deluxe box set che include le due versioni del film (l’originale in 4K e Blu-ray e la “Minus Color” in bianco e nero Blu-Ray, solo sottotitolate perché il doppiaggio è di esclusiva Netflix) insieme al disco con i già citati extra video (featurette e estratti dalle varie anteprime e conferenze del regista). Inoltre un book di 68 pagine con i materiali promozionali. Il tutto raccolto in un folder di bell’impatto, all’interno di una confezione in cartone rigido embossed di grande formato.
Restiamo in ambito Plaion perché la collana horror Midnight Factory ha fatto segnare quest’anno un traguardo importante, grazie al primo cofanetto al mondo che raccoglie tutta insieme la saga dei morti viventi di George A. Romero. Da La notte dei morti viventi fino all’ultimo Survival of the Dead – L’isola dei sopravvissuti, il cofanetto Living Dead Film Collection unisce (quasi) tutto ciò che era umanamente possibile chiedere su una delle saghe horror più importanti di sempre, capaci di elevare il genere a punto d’osservazione privilegiato sulle dinamiche umani e sociali del mondo contemporaneo, chiamando in causa razzismo, consumismo, incomunicabilità e ruolo dei mass media nello spostare il baricentro critico del mondo verso quella confusione percettiva che rende il confine tra i vivi e gli undead estremamente sottile. Unica nota dolente, la mancanza della theatrical version di Zombi, ma per il resto è un’uscita fondamentale, con i primi due film in 4K e Blu-Ray e altri al debutto italiano in HD. Gli extra comprendono svariati contenuti in cui Romero si offre con la sua consueta generosità, approfondendo i vari aspetti dei singoli film. La prima edizione, nella collana Midnight Classics è ormai fuori catalogo, ma l’antologia è stata ristampata nel formato Midnight Gold senza disperdere i contenuti.
Sul solco dei grandi Maestri che hanno rinnovato i linguaggi del cinema americano moderno, il 2024 ha visto il grande ritorno di Francis Ford Coppola con il suo opus magnum Megalopolis. In attesa delle edizioni home video, in arrivo a febbraio, Eagle Pictures colma l’attesa con il cofanetto 4Kult di Apocalypse Now, che riunisce nei formati 4K e Blu-Ray le tre versioni del capolavoro bellico del Maestro. A questo affianchiamo il box inglese di Studiocanal dedicato a La conversazione, in tempo per il 50° anniversario, pure in 4K e Blu-Ray, con commento audio dell’autore, tour delle location, interviste e il corto Nu cigar, girato da Coppola nel 1956. Particolarmente curiosa la scelta di includere la colonna sonora in formato audiocassetta (!). Al di là dei feticismi del caso, due proposte che appaiamo in un ideale ex-aequo per centrare una stagione di cinema e creatività in cui Coppola radiografava le nevrosi di un’America ossessiva e di fragile indole autodistruttiva, che si esprimeva in una violenza che accomunava tanto i lontani campi di battaglia del Vietnam, quanto gli appartamenti sventrati in cerca delle cimici da paranoia spionistica.
Restando ancora sui maestri dimenticati, meritoria l’operazione dell’inglese 88 Films dedicata alla riscoperta di Pete Walker che negli anni Settanta si è distinto per un pugno di film cupi e iconoclasti, celebri per la loro cifra grafica e il lacerante viaggio tra menti deviate e psicologie distorte, che investivano la sfera sessuale e sadica. Il regista stesso ama la definizione “terror film”, come a sottolineare la volontà di marcare un controcampo psicologico rispetto all’horror fantastico di matrice statunitense. Riscoperto criticamente più avanti (si veda il recente libro di Profondo rosso edizioni, Nero criminale – Il cinema di Pete Walker, curato da Rudy Salvagnini e Fabio Zanello), l’autore inglese si fregia oggi di edizioni Blu-Ray restaurate e raccolte nel box The Flesh and Blood Show – The Horror Films of Pete Walker (ora fuori catalogo, ma sono disponibili le versioni singole). Ci si muove così dal 1971 di Marianna fuga dalla morte, al 1978 di Chi vive in quella casa, passando per i più noti La casa del peccato mortale del 1976 e Nero criminale del 1974. Ogni film è corredato di commenti audio e interviste, nel box è presente anche un libro di 56 pagine con interventi critici. A latere si segnala dallo stesso editore anche l’altro cofanetto The Pete Walker Sexploitation Collection che esplora la sua prima produzione erotica.
Dopo un periodo di stasi, riprende invece l’esplorazione del vastissimo catalogo degli Shaw Brothers, alfieri del cinema marziale cinese. Punta di diamante è l’uscita del cofanetto Shawscope – Volume 3 dell’inglese Arrow Films, con 14 titoli restaurati, CD delle colonne sonore e la lussuosa confezione orizzontale. Stavolta ci si concentra in modo particolare sul wuxiapian, passando dalla più nota trilogia dello spadaccino monco del Maestro Chang Cheh alle opere di un regista meno frequentato come Chor Yuen (The Magic Blade, Clans of Intrigue, Jade Tiger e The Sentimental Swordsman), fino alla prospettiva al femminile offerta da opere come Intimate Confessions of a Chinese Courtesan (sempre di Chor) e The Lady Hermit, con la grandissima Cheng Pei-pei, scomparsa di recente. Da notare che mentre editori come Arrow e l’americana Shout Factory si concentrano in particolare sui titoli marziali, Eureka Entertainment sta iniziando invece a scavare nel resto della produzione Shaw fuori genere, come gli spionistico-pop raccolti nell’antologia Super Spies and Secret Lies o i titoli a sfondo storico in Horrible History, con 4 kolossal di Chang Cheh.
In attesa di un maggiore approfondimenti sulle proposte del mercato dedicato agli anime nipponici, includiamo nella decina anche la prima edizione Blu-Ray di Lady Oscar, edita da Yamato Video. Il capolavoro di Tadao Nagahama e Osamu Dezaki è proposto in un cofanetto da collezione che comprende i due volumi con tutte le puntate in alta definizione e un CD con i vari brani italiani che sono stati dedicati nel tempo alle Rose di Versailles. Se i sottotitoli fedeli permettono di aggirare le censure dell’adattamento italiano, la confezione non dimentica così anche tutta la legacy nostrana che ha reso di culto un’opera stratificata e di grande valore artistico, con cui è sempre bene tornare a confrontarsi.