Etica dell’approfondimento: in Blu-ray Eli Roth’s History of Horror

Una delle questioni lasciate aperte e ancora non affrontate in sede critica dal ridimensionamento dell’home cinema voluto dal mercato votatosi allo streaming, è quello del venir meno dei momenti di informazione e analisi collegati alla fruizione delle varie opere. L’avvento del DVD con i contenuti speciali aveva infatti portato un cambiamento nella cinefilia che pochi hanno veramente compreso (e difeso) e che rendeva la visione del film solo un passaggio all’interno di una filiera più allargata, fatta dell’opera e del suo corredo (i famosi “contributi extra”).  Escludendo i tempi dei cicli televisivi con l’introduzione critica dei vari Claudio G. Fava e Enrico Ghezzi, questo nuovo modo di vedere il cinema non aveva infatti molti precedenti e permetteva di aumentare l’immersione nelle varie opere, attraverso il disvelamento del dietro le quinte, ancor più prestigioso perché proveniente direttamente dai vari artefici delle opere interessate (nelle forme dei vari commenti audio, backstage, documentari o scene tagliate). Sarà anche per questo che timidi segnali di un’inversione di tendenza iniziano a registrarsi e coinvolgono entrambi i settori, sia lo streaming che la componente resistente dell’home video. Criterion ad esempio continua a sfornare edizioni prestigiose e ha annunciato di recente una serie di titoli dal catalogo Netflix con un corredo molto aggressivo di approfondimenti. Il modello è quello di Roma di Cuaron, un’edizione Blu-Ray molto apprezzata che a breve sarà proposta in maniera identica pure in Italia da Warner Home Video. Dall’altro versante spuntano invece i primi programmi di approfondimento su opere o generi: basti pensare a Mi ameranno quando sarò morto, il documentario sull’ultimo film di Orson Welles, L’altra faccia del vento, entrambi proposti da Netflix. Oppure possiamo aggiungere I film della nostra infanzia, spin-off dell’altra serie sui giocattoli che approfondisce le storie dietro alcuni titoli molto amati – in alcuni casi colmando dei buchi lasciati scoperti proprio dall’home video, si pensi a Ghostbusters, su cui mancava un documentario retrospettivo completo. Il caso di Eli Roth’s History of Horror si può inserire sulla stessa scia: chi ha visto documentari come Decade of Darkness, dedicato all’horror anni Ottanta e incluso negli extra delle edizioni Blu-Ray del classico Il ritorno dei morti viventi (anche in quella italiana della Midnight Factory) o ancor più The American Nightmare di Adam Simon (nato come progetto autonomo e poi presentato spesso fra gli extra di vari DVD, purtroppo non in Italia) può ad esempio trovare curioso ed estemporaneo il tentativo di Roth di realizzare una serie sul tema, se non addirittura fuori tempo massimo.

 

 

Roth infatti si pone con l’innocenza del pioniere in un settore già abbastanza saturo di approfondimenti, ma con la consapevolezza di avere la strada spianata da una fruizione che ormai ha riportato il film al centro della discussione, derubricando gli approfondimenti a un banale “di più” privo d’interesse. Il suo è quindi un dichiarato atto d’amore nei confronti di quel dimenticato secondo momento della visione, che ha trovato asilo presso la AMC, canale che peraltro ha contestualmente creato un progetto parallelo sulla fantascienza, affidandolo a James Cameron. La premessa è tale da rendere questa History of Horror un approfondimento “già visto”, ma capace in ogni caso di ribadire la completezza di un genere affrontato secondo nuclei tematici ben precisi (zombi, slasher, possessioni demoniache, creature assassine, vampiri e fantasmi) ma in modo non pedante né schematico, cercando anzi di intrecciare il più possibile le suggestioni. Nel corso delle varie puntate, Roth conversa con chi ha letteralmente creato l’immaginario degli ultimi cinquant’anni di orrori su celluloide (e su carta, Stephen King ad esempio ha un ruolo abbastanza preminente), creando un dialogo a distanza fra le varie personalità grazie a un montaggio che unisce i punti e permette ai vari temi di dare forma a una mappatura a largo raggio, molto interessante nella ricchezza delle articolazioni. Più che per cosa realmente si dice (per l’appunto non ci sono grosse novità per gli appassionati), è importante che Roth abbia lavorato bene sul come dirlo, in modo da rinnovare quel piacere della scoperta e il divertimento dell’approfondire che era parte integrante della visione dei contenuti extra.

 

 

C’è poi un altro aspetto, decisamente più singolare: è il cortocircuito che si viene a creare nel momento in cui Midnight Factory decide di portare la Eli Roth’s History of Horror in DVD e Blu-Ray Disc. L’editore austro-tedesco-milanese infatti riporta letteralmente a casa quello spunto del secondo momento di visione, proponendolo come opera a sé in un cofanetto che dialoga a distanza con gli altri prodotti del catalogo Midnight. Il che da un lato aumenta lo straniamento dell’operazione di Roth, dall’altro lo ricolloca nel suo alveo naturale, creando ulteriori paralleli di senso e rimandi incrociati che dicono della vitalità dell’iniziativa. L’operazione altrimenti oziosa diventa così un esaltante viaggio in una memoria condivisa che ricolloca sulla scacchiera tutti i pezzi, in una confezione accattivante e presentata con la consueta cura delle edizioni Midnight. Nella confezione troviamo infatti un booklet di (ulteriore) approfondimento e due dischi con tutte e sette le puntate, fruibili sia in italiano che in versione originale. Il tutto introdotto dall’autore con un saluto esclusivo, tanto per rendere chiaro una volta di più che si sa bene di cosa si sta parlando.