Il cineasta, scrittore, poeta e artista Alejandro Jodorowsky riceverà il Pardo d’onore Swisscom in Piazza Grande, venerdì 12 agosto. Oltre ad una selezione di suoi film e alla premiazione in Piazza Grande, Jodorowsky parteciperà a una conversazione aperta al pubblico del Festival sabato 13 allo Spazio Cinema (Forum). Figlio d’immigrati russi esiliati in Cile, Alejandro Jodorowsky inizia la sua carriera artistica come marionettista, poeta e regista di teatro. A 23 anni si trasferisce in Francia e si unisce alla compagnia di Marcel Marceau e cinque anni più tardi creerà, assieme a Roland Topor e Fernando Arrabal, il movimento artistico Panique, inteso a superare il surrealismo. Successivamente si trasferisce in Messico, dove, nei diciassette anni seguenti, rivoluziona la scena artistica, creando il teatro d’avanguardia e girando Fando y Lis, El Topo, La montaña sagrada e Santa Sangre, film che lo faranno conoscere negli Stati Uniti e nel mondo intero come cineasta di culto. Pur non essendo mai stato realizzato, il suo progetto di adattamento cinematografico del romanzo di Frank Herbert Dune, influenzerà il cinema di fantascienza fino ai nostri giorni. Negli anni a seguire realizzerà anche fumetti, creando assieme a Moebius la serie L’Incal e con Juan Gimenez La Caste des Méta-Barons.
Dell’artista dalle molteplici sfaccettature il Festival mostrerà La danza de la realidad, selezionato al Festival di Cannes nel 2013, che segna il suo ritorno al cinema e Poesia sin fin presentato quest’anno alla Quinzaine des Réalisateurs. A completare il programma delle proiezioni saranno proposti due suoi capolavori: La montaña sagrada e Santa Sangre. Per Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival: “Alejandro Jodorowsky è un artista la cui opera scavalca i confini del cinema e che secondo la tradizione delle avanguardie non separa la vita dalla creazione artistica. Il premio che il Festival gli attribuisce arriva in un momento in cui l’artista franco-cileno sta realizzando un racconto autobiografico per immagini che si pone come un lungo e ininterrotto film, un’opera che entra in dialogo con la sua concezione dell’arte e la sua visione della realtà. Consegnare il Pardo d’onore a Alejandro Jodorowsky significa infine porre l’accento sulla poesia come capacità di oltrepassare l’orizzonte del reale, e ridare voce a quella visionarietà e libertà di espressione di cui oggi si sente un grande bisogno”.