Arriva il Festival dei Popoli n.60

“Non è un documentario su Carola Rackete, come risulta evidente a chi ha avuto modo di vedere il film. Si tratta invece di un documentario corale che, con attenzione cinematografica, documenta le vicissitudini di bordo, dando spazio e voce ai profughi, al personale di bordo e, evidentemente, a chi in quel momento era al comando, vale a dire la capitana Rackete”. Così Alberto Lastrucci – direttore del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, che dal 2 al 9 novembre approda alla 60esima edizione a Firenze – presenta Sea-Watch 3 di Jonas Schreijäg e Nadia Kailouli cha aprirà la manifestazione (109 i film proposti). Per Lastrucci: “Il Festival dei Popoli sottolinea il proprio ruolo di festival cinematografico attento alla realtà e dove trovano spazio opere cinematografiche in grado di stimolare la riflessione su argomenti di rilevanza collettiva”. (In apertura un’immagine da John & Yoko photo by Spud Murphy © Yoko Ono).

 

 

Altra pellicola molto attesa è  John & Yoko: Above Us Only Sky di Michael Epstein, sulla genesi di uno degli album più famosi di tutti i tempi come Imagine di John Lennon. Il film rivela al pubblico la profonda collaborazione creativa fra John Lennon e Yoko Ono nella produzione dell’album Imagine, rievocando quell’epoca ma anche mettendo in risalto quanto quella musica e quel messaggio parlino ancora al pubblico di oggi. Grazie alla piena cooperazione della John Lennon Estate e alla piena disponibilità di Yoko Ono, il film esamina quanto l’attivismo, la vita politica, la musica della coppia fossero intrinsecamente collegati. Grazie a filmati inediti di John e Yoko, interviste nuove e materiali d’archivio, John & Yoko: Above Us Only Sky illustra come il messaggio dell’album invitasse a una forma di impegno radicale e come quest’opera si rivela più attuale che mai. Il festival propone anche una imperdibile sezione speciale per il 60° anniversario, chiamata Diamonds are Forever e curata da Daniele Dottorini, che ripercorre gli ultimi sessanta anni di cinema documentario per riscoprire una costellazione di pietre preziose, di gioielli da riportare alla luce. Frutto del talento folgorante di autrici ed autori di fama internazionale, i 20 titoli che compongono questa sezione, presentati nelle passate edizioni, dal 1959 a oggi, costituiscono capitoli fondamentali della storia del cinema. Da Titicut Follies di Frederick Wiseman a Don’t Look Back di D.A. Pennebaker entrambi del 1967; da Les Enfants Jouent a la Russie di Jean-Luc Godard a First Love di Krzysztof Kieślowski del 1974; da Sud di Chantal Akerman a Harat di Sepideh Farsi: un’occasione unica per vedere, o rivedere, opere che hanno anticipato il cinema del futuro.