Il Bolzano Film Festival Bozen 2023 (che si svolge dal 18 al 23 aprile) annuncia un doppio premio alla carriera, attribuito alla direttrice della fotografia austriaca Christine A. Maier e al montatore italiano Jacopo Quadri. In quello che il Direttore Vincenzo Bugno intende come un festival laboratorio, capace di attrarre il pubblico ma anche il mondo delle professioni che compongono l’universo della produzione e della fruizione, la scelta di due nomi come questi rimarca il suo intento di “riconoscere ulteriormente e dare visibilità ad altre professioni che il cinema lo costruiscono, immaginano, inventano”. Christine A. Maier, direttrice della fotografia austriaca, lega la sua storia professionale all’incontro in Bosnia con la regista Jasmila Žbanic, con la quale lavorerà a Grbavica – Il segreto di Esma, Orso d’oro alla Berlinale 2006, e poi a Quo vadis, Aida?, vincitore del Premio come miglior film europeo agli European Film Awards 2021. Christine A. Maier, come dice Vincenzo Bugno è una “meravigliosa ricercatrice e creatrice d’immagini, direttrice della fotografia affermata nel paese d’origine, l’Austria e altrove, che fin dall’inizio della sua attività ha contribuito al successo e alla visibilità di una cinematografia decisamente di frontiera, quella bosniaca”. Sono due i film scelti dalla Maier a rappresentare il suo lavoro: oltre a Quo vadis, Aida? di Jasmila Žbanic, sarà proposto anche Licht, film del 2017 di Barbara Albert, sulla storia vera della giovane pianista non vedente Maria Theresia von Paradis, parabola sugli ostacoli che il talento femminile deve affrontare per affermarsi ambientata nella Vienna di Mozart. (In apertura un’immagine tratta da Lorello e Brunello).
Il premio alla carriera attribuito a Jacopo Quadri va, come dice Bugno, a “una delle personalità a mio parere più significative del cinema italiano degli ultimi (almeno) trent’anni: grandissimo montatore, o meglio autore di montaggio, preziosissimo partner di registi tra cui, solo per citarne alcuni, Bernardo Bertolucci, Mario Martone, Gianfranco Rosi, Marco Bechis, Paolo Virzi, Apitchatpong Weerasethakul”. Classe 1964, Quadri ha lavorato a più di 90 lungometraggi e documentari, presentati nei più prestigiosi festival internazionali e spesso vincitori di importanti riconoscimenti: dal Gran premio della Giuria a Venezia per Morte di un matematico napoletano di Mario Martone nel 1992, al Leone d’oro per Sacro Gra a Venezia nel 2013, all’Orso d’oro a Berlino nel 2016 per Fuocoammare di Gianfranco Rosi. Anche nell’ambito del Premio alla Carriera dedicato a Jacopo Quadri saranno proposti due titoli, da lui scelti: Garage Olimpo film del 1999 di Marco Bechis, sulla tragica stagione della dittatura argentina, presentato ad innumerevoli festival e al quale Jacopo Quadri si sente particolarmente legato, e Lorello e Brunello, di cui lo stesso Quadri firma la regia nel 2017, storia di due gemelli che, nella Maremma Toscana, si occupano della fattoria di famiglia: film premiato al Torino Film Festival e presentato tra gli altri anche alla Berlinale.