Mille Miglia 1949, passaggio a Piacenza Publifoto Milano

Al CSAC Esplorazioni dell’archivio. Fotografie della Via Emilia

Olivo Barbieri Montagnana 1986
Olivo Barbieri Montagnana 1986

Il CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma propone la mostra Esplorazioni dell’archivio. Fotografie della Via Emilia. L’esposizione, curata da Paolo Barbaro e Claudia Cavatorta,  è inserita all’interno dell’edizione 2016 di Fotografia Europea dal titolo La via Emilia. Strade, viaggi, confini, in programma a Reggio Emilia dal 6 maggio al 10 luglio.  Aperta fino al 2 ottobre presso l’Abbazia di Valserena (Parma),  Esplorazioni dell’archivio. Fotografie della Via Emilia parte da un’indagine nello straordinario archivio di 9 milioni di immagini fotografiche custodito dallo CSAC, tracciando una nuova storia di questo territorio geografico prendendo il via dall’Ottocento, passando per il Novecento fino a collegarsi idealmente al progetto Esplorazioni sulla via Emilia, che esattamente trent’anni fa, nel 1986, vide protagonisti Luigi Ghirri, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Nino Criscenti, Vittore Fossati, Omar Galliani, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White, Manfred Willmann. (Nell’immagine sopra Mille Miglia 1949, passaggio a Piacenza Publifoto Milano).

 

Luigi Ghirri. Modena, 1973
Luigi Ghirri. Modena, 1973

 

Le prime immagini, di Olivo Barbieri e Cuchi White, sono esposte nella Sala delle Colonne, in contrappunto a un nucleo di fotografie dell’Ottocento degli studi Alinari, Brogi e Poppi, che documentano il paesaggio emiliano postunitario e in cui l’identità nazionale è costruita attraverso iconografie di architetture e monumenti isolati dal contesto. La presenza di questo nucleo di fotografie è fondamentale per intendere la ricerca concettuale che autori come Luigi Ghirri, Mimmo Jodice, Mario Cresci, Guido Guidi, Olivo Barbieri. Altre monografie minime, di Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Guido Guidi, Mimmo Jodice sono poi visibili nella sezione del percorso museale dedicata alla Fotografia, accanto a una scelta di fotografie del Novecento, ricavate dalla digitalizzazione di fondi fotografici dall’archivio CSAC. Quest’ultimo nucleo comprende le fotografie dell’Atelier Vasari di Roma, eseguite per l’ANAS tra il 1946 e il 1948 per documentare la ricostruzione delle strade emiliane, e le narrazioni di viaggio scattate dal milanese Bruno Stefani per illustrare i volumi del Touring Club Italiano tra il 1935 e il 1960. A queste si aggiungono gli scatti del parmigiano Bruno Vaghi che gioca tra ripresa aerea e immagine commerciale di committenza, mentre l’Atelier Villani sceglie il grande formato per ritrarre l’industria nazionale, dalla Mostra dell’Agricoltura del 1935 alla ricostruzione da parte degli enti di istruzione e assistenza. La fotografia sportiva di Publifoto mostra infine un differente uso degli spazi e dei paesaggi della Via Emilia. Nella Sala Polivalente verrà inoltre proposta l’esposizione Habitare la via Emilia. Presenze e luoghi di rifondazione insediativa, coordinata da Carlo Quintelli e dedicata al pubblico paesaggio. Durante il periodo della mostra si articolerà negli spazi dell’Abbazia una serie di incontri ad ingresso gratuito che approfondiranno il tema dell’esposizione mettendo a confronto esperienze di segno diverso di scrittori, fotografi, archivisti, scienziati, geografi e linguisti.

Mario Cresci, Basilicata 1988
Mario Cresci, Basilicata 1988

 

Documentazione Anas, la Via Emilia, Atelier Vasari Roma
Documentazione Anas, la Via Emilia, Atelier Vasari Roma