Nel vuoto di Fabrizio Sinisi, con la regia di Claudio Autelli: un nuovo inizio

Un testo commissionato a Fabrizio Sinisi dal Folkteatern di Göteborg (Svezia) all’interno del progetto “Urgent Drama”, in collaborazione con Fabulamundi Playwriting Europe, scritto in pieno lockdown. Si intitola Nel vuoto e fa riferimento alla situazione che ognuno di noi ha sperimentato durante la pandemia dietro uno schermo del computer: «davanti a un muro tutti in questo vuoto / questo vuoto fuori / questo spazio vuoto / questo vuoto intorno / questo vuoto fra noi / siamo qui ficcati in questo vuoto / questo vuoto del tempo». Dice Sinisi che «è un testo scritto come davanti a un muro – il muro di silenzio, di sospensione, di imminenza di cui abbiamo fatto esperienza durante i giorni del lockdown. Il muro diventa un oracolo: il luogo astratto di un incontro, di una condivisione, di una comunità» da cui può nascere «una diversa generazione di esseri umani che nel vuoto spera un traghettamento verso il nuovo, qualunque forma abbia».

 

 

Il regista Claudio Autelli lo ha fatto diventare «una preghiera laica» dando vita a «una forma di relazione che sublima l’impossibilità di toccarci» e creando «un momento di sospensione e contemplazione in un limbo che tanto somiglia al periodo che stiamo vivendo», che va in onda in diretta streaming oggi alle ore 18 sulla pagina Facebook dell’Associazione LAB121. A ufficiare questo rito, una giovane donna (interpretata da Anahì Traversi, nell’immagine di apertura) che rappresenta il primo esponente di questa nuova comunità fiduciosa che «il tempo non continui ad avvitarsi su se stesso, ma scatti in avanti, trasformi le cose, ci porti non nella ripetizione stanca del presente, ma nel vero futuro» (sono ancora parole di Sinisi).

 

Gianluca Agostini ha curato il sound design e le musiche del progetto artistico e Chiara Caliò il video design. Per vivere l’esperienza fino in fondo si consiglia l’uso di auricolari o cuffie.