Animotion – Cattivissimo Me 4 di Chris Renaud, Gru meno cattivo, Minions più dominanti

Non bada ai convenevoli la factory di Chris Meledandri e con Cattivissimo me 4, diretto dal fedelissimo Chris Renaud (già alla guida del primo e del secondo film ma anche dei due Pets) punta tutto sulla sostanza spremendo fino all’osso la rodata formula dei titoli precedenti che tanto ha concesso alla fortuna di una delle saghe più celebrate del cinema d’animazione degli ultimi vent’anni, consentendo alla Illumination di guadagnarsi un significativo spazio in un mercato difficile da conquistare e facilmente mutabile. Operazione commerciale dall’indubbio successo, decisamente poco innovativa ma efficace, che consente alla società di Santa Monica di raccogliere e investire in operazioni più audaci, sempre family target, come Prendi il volo, ma in grado di offrire un’ora e mezza di divertimento puerile con la giusta dose di azione e di mirabolanti inconvenienti che colpiscono il famoso ex-cattivo Gru, fantozzianamente inserito in un mondo non a sua misura. Vicenda dalle numerose linee narrative ma agile nel suo svilupparsi, personaggi principali messi ai margini in favore delle esilaranti gag della pattuglia gialla dei Minions, il costante citazionismo e l’inserimento di piccole ma importanti novità costituiscono gli ingredienti di una ricetta pensata per coccolare il proprio pubblico senza fronzoli di alcun tipo. Lo spunto narrativo è gustoso: in questo quarto capitolo (sesto della saga se si comprendono i due film dedicati ai Minions), Gru deve fare i conti con l’acerrimo nemico Maxime Le Mal che incontra dopo molti anni alla riunione degli ex alunni del Licée Pas Bon, la rinomata scuola dei cattivi.

 

 

Il superbad porta rancore dai tempi dell’adolescenza per uno scherzo indigesto che non ha dimenticato. Nel frattempo Maxime ha escogitato un piano per annientare tutto e tutti, trasformandosi in uno scarafaggio meccanico ultratecnologico ma, una volta arrestato dai poliziotti della Lega Anticattivi, minaccia Gru per un ultimo scontro finale. A questo punto Silas Caprachiappa, il capo della Lega, consiglia all’ex Cattivissimo di trasferirsi con la famiglia in un luogo sicuro, nella tranquillissima e nascosta cittadina di Mayflower, luogo frequentato da ricche famiglie snob, come i vicini Prescott. Al disagio causato dall’inevitabile trasferimento che comporta cambio di identità, sradicamento di territorio e relazioni per Margo, Edith e Agnes, nuovo lavoro per Gru (rappresentante di pannelli solari) e per la moglie Lucy (parrucchiera) si aggiunge l’ardua impresa della gestione dell’ultimo arrivato: il piccolo Gru jr. Non solo. La spocchia dei vicini Prescott è inizialmente amplificata dall’antipatica figlia adolescente Poppy che, scoperta la sua vera identità, vuole coinvolgere Gru in un piano diabolico: rubare la mascotte del Licée Pas Bon. A tutto questo, come se non bastasse, ovviamente, si aggiunge l’evasione di Maxime che si metterà sulle tracce di Gru e della sua famiglia.

 

 

Sebbene il film sia chiaramente sbilanciato sul piano narrativo con un ritmo forsennato che concede poche pause e spinge al massimo la leva esplosiva della comicità slapstick su cui si fonda, al contrario, sul piano dei toni e delle ambizioni paga la mancanza di ferocia graffiante che altrove invece aveva lasciato il segno e, soprattutto cattura l’attenzione soltanto per la geniale presenza demenziale e reiterata dei Minions che cannibalizza l’intero film. Ai sodali e instancabili factotum (Phil, Ron e Ralph che imitano Luigi e Pit Stop di Cars per posizionare sul seggiolino dell’auto il piccolo Gru jr.), le altre gommose creature gialle sono agenti speciali che occupano un palazzo stile Avengers Tower, si aggiungono i cinque Mega Minions, una via di mezzo tra gli X-Men, i Fantastici 4 e una combo di altri supereroi: Dave (forzutissimo), Gus (vola), Tim (elastico, si allunga), Mel (occhiali laser), Jerry (roccia mangiatutto). Lo stesso Gru jr. non può non far pensare al piccolo Jack-Jack, figlio di Mr. Incredibile e Elastic girl de Gli incredibili, così come è inevitabile ricordarsi di quel gioiellino targato Dreamworks che era Megamind, a proposito di quella riuscita scena finale ambientata in carcere dove si riciclano tutti i cattivi della serie. La canzone che si ascolta sui titoli di testa è Everybody Wants To Rule the World e forse avrebbe potuto essere un intelligente spunto di partenza per una riflessione più ampia su pesi e contrappesi del potere e del dominio. Ma qui tutto vuole finire in caciara. E così avviene per la goduria del suo pubblico. E Minions 3 uscirà nel 2027.