Dal basso in alto: al Far East online Exit, di Lee Sang-geun

Eroi loro malgrado, i giovani in cerca di un posto nel mondo sono al centro di questa scatenata free climbing disaster comedy scritta e diretta dall’esordiente Lee Sang-geun e presentata in anteprima italiana al Far East Film online 2020. Il protagonista Yong-nam, in effetti, è proprio il ritratto del tipo interessato: disoccupato, vive con gli anziani genitori settantenni che festeggiano la terza età con l’entusiasmo di chi ha ancora tutta la vita davanti e guardano dall’alto in basso quel figlio che perseguitano con le loro manie, considerandolo un buono a nulla. L’occasione di sparigliare le carte arriva però durante la festa familiare: uno scienziato in crisi libera infatti un gas velenoso per le strade di Seoul e tutti i festeggiati si ritrovano prigionieri nella sala ricevimenti con l’obbligo di raggiungere il tetto, in attesa dei soccorsi. La porta per il terrazzo però è bloccata e a questo punto l’unico che può intervenire è Yong-nam, che ha l’ossessione per il free climbing. La commedia agrodolce dai toni familiari trascolora così senza soluzione di continuità nell’action, sorretto dalle prodezze acrobatiche di un protagonista costretto a prendere in mano quella vita e le occasioni che troppe volte si è lasciato scivolare fra le mani. Letteralmente: con lui c’è anche la bella Eui-joo che in passato gli aveva detto di no e che pure è un asso delle scalate ma che, a differenza sua, un lavoro ce l’ha, anche se deve subire le attenzioni vessatorie del capo che ci prova con troppa insistenza…

 

 

Con abile scioltezza, Exit rovescia così l’assunto iniziale e quel protagonista ai livelli più bassi della società deve muoversi dal basso in alto: la portata metaforica del racconto è evidente nell’idea della “scalata” in cima per sfuggire a un livello del suolo contaminato dal gas. Ma accanto al movimento verticale, Lee Sang-geun disegna anche traiettorie orizzontali, nelle corde e nei passaggi che i due protagonisti devono attraversare muovendosi da un tetto all’altro. Spezzando in tal modo la verticalità imposta da una società in cui gli anziani si godono un’età che di fatto non è stata capace di incidere positivamente sulla vita delle generazioni successive (non a caso, tutti i tentativi dei genitori di aiutare si rivelano totalmente inutili), il film cerca di disegnare un mondo nuovo dove i giovani possono primeggiare quando imparano a tenersi letteralmente per mano come Yong-nam e Eui-joo. La divisione (tema cardinale nella realtà storica coreana) trova dunque la propria opposizione nella cooperazione e nel generoso altruismo del ragazzo che non esita a lanciarsi nel vuoto e a cedere il suo posto, mentre i genitori, anche di fronte al suo evidente tentativo di fare del bene, non riescono a far altro che insultarlo. Se quindi Lee Sang-geun dimostra ineccepibile lucidità, il film riesce altrettanto bene a governare i vari registri, funzionando magnificamente sia dal lato strettamente comedy che da quello della tensione, che esplode nei vari tentativi di salvezza: la scalata dei protagonisti si ammanta così di un precipitato epico e di un senso della fatica evidente negli sforzi dei due superstiti e nelle mani ferite, che devono sporcarsi di gesso per garantire la presa in una sorta di rappresentazione “proletaria” della realtà in cui il self made man non può che far rima con il working class hero (o meglio con l’unemployed hero). La visione risulta in tal modo esaltante e profonda, anche laddove regala grandi risate e i più classici momenti da mozzare il fiato.

 


Guarda il film on demand (fino al 4 luglio):

https://www.mymovies.it/live/feff/movie/exit/