Torino 38 – I desideri irrisolti di Eymofe / This is My Desire di Arie e Chuko Esiri

Un elettricista, una parrucchiera, due famiglie dissestate da eventi imprevedibili, due aiutanti renitenti o egoisti, un comune desiderio di rivincita e di fuga. La trama di Eymofe / This is My Desire dei fratelli Arie e Chuko Esiri, in concorso al 38º Torino film festival, è molto semplice. Di una semplicità ottenuta riducendo al minimo la trama e non cedendo mai fino in fondo alle tentazioni del melodramma. Sia chiaro: raccontare le storie di due sopravvissuti alle rispettive sventure comporta fisiologicamente la produzione di una certa quantità di pathos, che però lo sceneggiatore Chuko Esiri raffredda magistralmente riducendo al minimo i dialoghi, mostrandoci, delle sventure, solo ciò che è essenziale a capire dove stanno andando i personaggi e contenendo l’entropia del mondo raccontato dentro una trama rigorosamente suddivisa in due capitoli che scorrono paralleli e poi si incastrano, al modo di Amores Perros oBabeldi Iñárritu. Di rara consapevolezza anche il lavoro fatto dai registi sui due attori protagonisti: Jude Akuwudike, che interpreta la parte dell’ingenuo Mofe, che vorrebbe emigrare in Spagna, e Temi Ami-Williams, che dà corpo alla bellissima e smaliziata Rosa, che vorrebbe emigrare in Italia.

 

 

La potenza della trama del film si gioca tutta in questo condizionale, ‘vorrebbe’, che ha la forza propulsiva del desiderio di riscatto e la debolezza regressiva dell’ignoranza e della povertà. Un desiderio che sembra prendere le forme, oltre che del titolo internazionale del film, dell’elettricità, indispensabile e letale, che letteralmente genera una parte della trama. Una debolezza che sembra materializzarsi nella confusione della città che fa da teatro alle vicende, la metropoli nigeriana Lagos, di cui vediamo case affastellate e cavi, ancora elettrici, messi su ovunque alla bene e meglio. Una città di cui i registi, con il loro dimesso 16mm, ci mostrano le arretratezze e le contraddizioni senza indulgere in compiaciuti documentarismi o esotismi. Una trama di cui l’epilogo, che ci si aspetta che concluda e sciolga tutto, è costruito in modo da archiviare i desideri non risolti e allo stesso tempo da restare – prendo a prestito le parole di Montale – “largo e inconclusivo come la vita”.

 

A noleggio su My Movies fino al 26 novembre: s://www.mymovies.it/ondemand/38tff/movie/eyimofe/