L’imperatore dell’effimero, l’erede di Andy Warhol, l’esploratore del kitsch, l’artista che sa miscelare Hollywood e le ossessioni personali (l’uncinetto), l’arte antica e le icone gay, l’haute couture e il pop. Francesco Vezzoli è riuscito a creare dal nulla un universo iconografico stordente. Ora per analizzare la sua opera c’è Francesco Vezzoli (Rizzoli, pag.370 euro 130), la monografia definitiva sull’artista bresciano (ha studiato al Central Saint Martin’s College of Art and Design di Londra. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo: Fondazione Prada, Milano; MAXXI, Roma; Tate Modern, Londra; Garage Center for Contemporary Culture, Mosca; The Solomon Guggenheim Museum e MoMA PS1, New York.), a cura di Cristiana Perrella, con il contributo di 27 autori tra cui Klaus Biesenbach, Francesco Bonami, Hans Ulrich Obrist, James Franco, Germano Celant. Da oltre vent’anni Vezzoli si è mosso sul crinale tra arte e mondo massificato. In questo volume, realizzato con la sua attiva collaborazione, è messo in scena l’universo dell’artista con i suoi protagonisti d’eccezione: Gore Vidal, Miuccia Prada, Cate Blanchet, Frank Gehry, Roman Polanski, Bernard-Henri Lévy, Lady Gaga, Sharon Stone, Eva Mendes, Bianca Jagger e tanti tanti altri. Per Cristiana Perrella:” Vezzoli intreccia con la sua opera i fili variopinti ed eterogenei del cinema, della televisione, della moda, della pubblicità, del teatro,della musica, della letteratura, della storia dell’arte su un canovaccio in cui alto e basso, underground e mainstream, pubblico e privato, pop e concettuale sono la trama e l’ordito. Sotto forma di ricami a piccolo punto, di complesse produzioni video in cui riesce a coinvolgere star internazionali, di performance, fotografie, sculture il lavoro di Vezzoli ha indagato i meccanismi della comunicazione e del potere, affrontando temi spinosi come il divismo, la religione, il sesso, la politica.” Vezzoli non ha paura di giocare anche sul suo ruolo mettendo:”alla prova la rispettabilità intellettuale, la tenuta del radicato sistema di riferimenti che è alla base del mondo dell’arte, in un’epoca in cui questo,e la società tutta, sono consumati e cambiati dalle dinamiche dello star system, dalla spettacolarizzazione, dalla prevalenza del mercato”. Nell’immagine sopra Greed.
