La XII edizione del John Fante Festival – Il dio di mio padre, diretta da Giovanna Di Lello, si svolgerà dal 25 al 27 agosto a Torricella Peligna (CH). La manifestazione, fin dalla prima edizione, è organizzata dal Comune di Torricella Peligna per ricordare e omaggiare lo scrittore americano John Fante (Aspetta primavera, Bandini, Chiedi alla polvere, Una vita piena), il cui padre Nicola era un muratore originario proprio di questo piccolo paese abruzzese. Per dirla con le parole della direttrice artistica Giovanna Di Lello:”John Fante è considerato un vero e proprio outsider. A definirlo è la marginalità in cui si è collocata la sua produzione letteraria rispetto a quella mainstream della sua epoca. La causa è da rintracciare in un mercato che non seppe apprezzare la sua poetica poco rassicurante e il suo stile fuori dagli schemi, che non rientrava nei canoni del romanzo statunitense degli anni Trenta e Quaranta. Ma non solo. A fare la sua parte furono anche il suo essere politicamente scorretto e la sua esplicita italianità che si esprimeva in un periodo di forte sentimento anti-wop. Per questo abbiamo voluto dedicare una sezione del Festival al tema dell’outsider, affidandola a Simone Caltabellota, scrittore ed editore che con Atlantide ha pubblicato la nuova edizione italiana de L’Outsider di Colin Wilson, uno dei classici underground più influenti e amati dell’intero Novecento”. Tra gli ospiti presenti in questa edizione, che affronterà il tema delle migrazioni passando per John Fante e la letteratura outsider: Jim e Victoria Fante (figli che proporranno delle testimonianze uniche ed inedite), Gianrico Carofiglio, Matteo Nucci, Francesco Durante, Leonardo Colombati, Edoardo Camurri, Luca Briasco, Carlo Paris, Carmen Pellegrino, Omar Di Monopoli, Matteo Marchesini, Nada, che si esibirà anche in un concerto insieme a Julian Barrett. Venerdì 25 agosto, giornata nella quale sarà annunciato il vincitore, saranno ospiti del Festival anche i tre finalisti del Premio John Fante Opera Prima 2017: Tommaso Avati autore di Ogni città ha le sue nuvole (Sem), Valerio Callieri autore di Teorema dell’incompletezza (Feltrinelli) e Giacomo Mazzariol autore di Mio fratello rincorre i dinosauri (Einaudi).
“Presi il rotolo dei soldi e tornai alla betoniera. Era ridotta male e molto rovinata, come le mani di mio padre, era una parte della sua vita, così stranamente antica, come fosse venuta da un paese lontano, da Torricella Peligna. L’abbracciai e la baciai, e piansi per mio padre e tutti i padri, e anche per i figli, perché eravamo vivi in quell’epoca, per me stesso, perché sarei dovuto andare subito in California, e non avevo scelta, avrei dovuto farcela.”
John Fante (Un anno terribile, 1933)