Palazzo Bembo, a due passi dal Ponte di Rialto, ospita fino al 26 novembre, una grande installazione del regista e artista multimediale svizzero, Beat Kuert. L’esposizione, dal titolo Good Morning Darkness, curata da Francesca Martire, è parte del progetto PERSONAL STRUCTURES – Open Borders, organizzato da European Cultural Centre, in collaborazione con Dust & Scratches, laboratorio creativo dell’artista. Good Morning Darkness è un’opera creata appositamente per l’appuntamento veneziano e si compone di 30 fotografie digitali in bianco e nero che vivono lungo la sottile linea dialettica che lega il buio alla luce. È proprio il buio l’elemento in cui le fotografie di Beat Kuert prendono vita e si presentano nel loro stato originale. Come in una camera oscura le immagini raggiungono la loro forma definitiva, al termine di un processo dinamico che le porta a raccontare una storia, quasi si trattasse di un filmato. L’allestimento, costruito da una tripla striscia di fotografie che si specchiano in due immagini di grandi dimensioni a colori, aiuta il visitatore a immergersi in questa atmosfera cinematografica. In apertura Beat Kuert, Element 6a from lower Row.
Come afferma Beat Kuert, “Le mie immagini alla Biennale di Venezia sono scure, e molto vulnerabili sono come pensieri che sorgono e volano via. Ho montato le mie immagini come su un nastro, una dietro l’altra così vicine che parzialmente si fondono. Se li proviamo a seguire con gli occhi, si muovono, e formano una sorta di film, una storia che, mi auguro, saprà poi creare nuove immagini e nuovi universi di nuovo”. Benché si manifestino in bianco e nero, le opere di Beat Kuert si possono definire come falsi monocromi, in cui si percepisce tanta luce; ad esempio, in uno scatto, il bagliore di una sigaretta serrata tra le dita di una ragazza produce una curva luminosa che tocca terra per poi elevarsi a lambire il secondo soggetto, che si scorge solo in parte; o ancora, la luce è una pioggia che bagna due astanti, mentre la fonte luminosa si produce caravaggescamente da una finestra. Accompagna la mostra, il volume Beat Me. A pictorial requiem to hallucination and desire (Eyemazing editions).