Lo scorso agosto Hubble, il telescopio spaziale della Nasa (oggetto del documentario di Toni Myers nel 2010, con la voce di Leonardo DiCaprio che narrava la missione per riparare quello che è il primo telescopio ottico nello spazio) ha fotografato 93 oggetti del catalogo Messier che dal 1774 aiuta i cacciatori di comete a distinguerle da altri corpi celesti. L’astronomo Charles Messier, autore del Catalogo di Nebulose e ammassi stellari fino alla sua morte, avvenuta nel 1817, ha compilato un elenco di 103 oggetti contemplati nelle sue osservazioni notturne (aggiornato nel XX secolo fino a contenerne 110). Messier voleva aiutare gli altri osservatori a distinguere gli oggetti dall’apparenza diffusa ma fissi nel cielo, che potevano essere scambiati per comete e che all’epoca venivano ignorati anche per carenza di mezzi tecnici.
La particolarità del telescopio è quella di scattare immagini monocrome a specifiche lunghezze d’onda della luce che rivelano caratteristiche di interesse scientifico, come la presenza di particolari elementi chimici che vengono identificati con dei colori: arancione per l’idrogeno, blu per l’ossigeno, verde per lo zolfo ionizzato, rosso per l’ossigeno ionizzato…
Le nuove immagini “colorate”, pubblicate dalla NASA sono a dir poco spettacolari (in apertura la Nebuolosa Granchio).