In Italia non è un testo particolarmente frequentato a teatro. Dopo l’allestimento con Raf Vallone (anche regista) e Mario Scaccia nel 1969, è stato ripreso nella stagione 2015-16 dalla Compagnia Orsini (con la regia di Massimo Popolizio). Stiamo parlando di Il prezzo di Arthur Miller, pièce ambientata negli anni successivi al crollo di Wall Street del 1929, che debuttò nel 1968 al Morosco Theatre di Broadway con grande successo (429 repliche consecutive). È questo lo spettacolo con cui Mark Ruffalo torna a Broadway dopo dieci anni (nel 2006 vi aveva debuttato con Awake and Sing! di Clifford Odets per cui ricevette la nomination ai Tony Awards come miglior attore), sostituendo John Turturro che ha dovuto rinunciare per impegni pregressi.
Le repliche dello spettacolo, diretto da Terry Kinney, cominceranno il 16 febbraio all’American Airlines Theatre dove sarà in scena fino al 7 maggio. È la storia di due fratelli che si ritrovano per sgomberare la casa del padre e con l’occasione ripensano al passato, a quello che è stato, ma soprattutto non è stato. Victor Franz (Ruffalo) ha, infatti, dovuto abbandonare gli studi per aiutare il padre e ora è un poliziotto sposato (la moglie Esther è Jessica Hecht), mentre Walter, il fratello meno dotato che ha fatto carriera e soldi con la sua professione di medico, è interpretato da Tony Shalhoub. I due devono vendere tutto quello che negli anni è stato accumulato e per farlo si affidano a Gregory Solomon, un antiquario chiamato a stabilire il valore di ogni oggetto. In questo ruolo, a fare il suo debutto a Broadway, è Danny DeVito.