Pittura e musica sono sempre state intrecciate per me. Ho iniziato a giocare con la luce come mezzo all’incirca nello stesso periodo in cui ho iniziato a suonare quando ero adolescente. Quando ripenso a quello che ho fatto negli anni successivi, mi sembra di aver cercato di rallentare la musica per renderla più simile alla pittura, e dare movimento alle immagini per avvicinarle alla musica… nella speranza che le due attività si incontrassero e si fondessero nel mezzo.
Fino al 10 gennaio 2021, le sale della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia accolgono la personale Reflected di Brian Eno, realizzata in collaborazione con Atlante Servizi Culturali, che presenta tre opere che dialogano con i capolavori degli artisti più rappresentativi della collezione del museo, quali Piero della Francesca (Polittico di Sant’Antonio), Beato Angelico (Polittico Guidalotti) e Perugino (Cristo morto in pietà). La rassegna propone un rapporto inedito tra le opere antiche e le Lightbox di Brian Eno, ognuna delle quali si sviluppa senza soluzione di continuità attraverso combinazioni di seducenti ‘paesaggi di colore’ auto-generati utilizzando una serie di luci a LED intrecciate. Le Lightbox diventano protagoniste di un’esperienza estetica nella quale le immagini, la luce e i colori si mescolano per permettere ai visitatori d’immergersi in un ambiente in continua trasformazione, nel quale la percezione muta incessantemente, estendendo i confini temporali con un lavoro che apparentemente non ha né inizio né fine, né narrativa, Eno invita a trattenersi in un luogo per un po’ di tempo. “Se un dipinto è appeso a una parete – sottolinea Brian Eno -, non sentiamo che ci manchi qualcosa se distogliamo l’attenzione. Invece, con la musica e il video, abbiamo ancora l’aspettativa di un qualche tipo di spettacolo, di racconto. La mia musica e i miei video cambiano, ma cambiano lentamente. E cambiano in maniera tale che non importa perderne una parte”. Il percorso espositivo sarà arricchito inoltre da Raphael Revisited (2011), una serigrafia dell’artista inglese Tom Phillips (Londra, 1937), legato a Brian Eno da un legame di amicizia e collaborazione, iniziata nel 1964 alla Ipswich Art School, nella quale Phillips insegnava. L’opera trae ispirazione da una tavoletta votiva, databile alla fine del Quattrocento, di un anonimo pittore umbro identificato in precedenza con un giovanissimo Raffaello (conservata alla Walker Art Gallery di Liverpool) che verrà utilizzata da Eno per la copertina dell’album Another Green World. (In apertura: Brian Eno, Reflected, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria – fotografia di Marco Giugliarelli).
Due idee mi hanno sempre attratto: quella di realizzare la musica come se si trattasse di un dipinto e quella di creare immagini come se fossero musica.
Brian Eno