I paesaggi post-apocalittici di Michal Karcz

michalMichal Karcz crea mondi immaginari, universi paralleli e assolutamente improbabili, dove scatenare la sua fantasia. Nato a Varsavia nel 1977, dopo avere studiato arte, ha cominciato il suo percorso come pittore lavorando sul mashup di immagini che prendono le mosse da paesaggi reali per virare verso territori onirici, spesso cupi. I suoi lavori sono generati attraverso l’integrazione di pittura e fotografia, con il sapiente utilizzo di strumenti digitali. Si avvale di robuste dosi di software per trasformare New York in un territorio desolato, ostile, aggredito dalla natura;  per creare paesaggi post-apocalittici attraversati da creature singolari (spesso ci sono misteriosi serpenti giganti). Universi che paiono estratti da romanzi di fantascienza, testimonianze di un’umanità condannata a un destino amaro. Viaggi in luoghi che non esistono, dove regnano paure ataviche. Michal Karcz illustra il suo processo creativo ammettendo che deve molto alla pittura e al cinema. Ma oltre alla vista nel suo modo di lavorare entra in gioco anche l’udito:”Posso dire che la musica ha un enorme impatto sulla mia arte, mi emoziona profondamente.  La musica mi aiuta a creare illustrazioni, mi aiuta a visualizzarle con grande intesità, così scopro immagini nascoste nella mia mente.”

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