I profumi di Madame Walberg di Grégory Magne: non è solo questione di naso

La stretta relazione che viene a crearsi tra un autista e il suo passeggero abituale al cinema funziona. Lo hanno dimostrato negli anni numerosi film di successo da A spasso con Daisy di Bruce Beresford (1989, con Morgan Freeman e Jessica Tandy) al più recente Green Book di Peter Farrelly (2018 con Viggo Mortensen e Mahershala Ali), passando per Collateral (2004) di Michael Mann (con Jamie Foxx e Tom Cruise). Si pone nel solco di questa tradizione I profumi di Madame Walberg (in originale Les parfums), scritto e diretto da Grégory Magne mettendo a confronto due persone apparentemente agli antipodi che finiscono per aiutarsi reciprocamente. Mademoiselle Walberg (Emmanuelle Devos) è un naso, ovvero una creatrice di profumi che per i suoi continui spostamenti ha bisogno di un autista tuttofare e lo trova in Guillaume Favre (Grégory Montel, il Gabriel della serie Chiami il mio agente!). La donna è chiusa nel suo mondo, poco avvezza a relazionarsi con il prossimo, attenta solo a preservare il suo olfatto (cambia le lenzuola nelle stanze di hotel perché infastidita dai detersivi, impedisce a Guillaume di fumare in sua presenza…) che in passato le ha creato problemi. Negli ultimi quattro anni, infatti, non ha creato profumi per grandi marchi ma si è adoperata a ricreare odori di ambienti (come una grotta per turisti) o a trovare soluzioni a odori insopportabili (nuove borse in pelle o fabbriche che liberano nell’ambiente fumi…). Guillaume è un padre divorziato che vive in un monolocale di 24 mq e per continuare a vedere la figlia Léa (Zélie Rixhon) di dieci anni deve trovare un appartamento più grande, non parla con la ex moglie e rischia di perdere il lavoro a causa delle numerose multe ricevute per eccesso di velocità. 

 

 

Poco a poco i due imparano a conoscersi, scoprendo di non essere così diversi. Anne, questo il nome di Mademoiselle Walberg, diventa sempre più dipendente dal suo autista perché si sente protetta; Guillaume, da parte sua, si confida con lei raccontandole della figlia o dei ricordi della sua infanzia suscitati da odori che sente. A causa di un nuovo episodio di anosmia, la perdita temporanea dell’olfatto, Anne dovrà ricorrere a lui come sostituto naso («Ho bisogno di lei» deve ammettere) scoprendo nell’uomo un talento. In qualche modo i due si salvano reciprocamente la vita trovando o ritrovando il loro posto nel mondo. Una commedia dei buoni sentimenti che racconta la nascita di un’amicizia, evitando la trappola dell’implicazione amorosa, di come imparare a relazionarsi con gli altri e di come i cambiamenti possano implicare una crescita, umana e/o professionale. Particolarmente azzeccati gli interpreti: Emmanuelle Devos è perfetta nel ruolo dell’asociale distaccata ed esigente, ma che nasconde una grande fragilità e Grégory Montel ha una carica umana legata al suo apparire sempre inadeguato che funziona. Completano il cast Gustave de Kervern (è Arsène il proprietario della Elite Driven, la società di autisti per cui lavora Guillaume) e Sergi López (è il professor Ballester che dopo anni di attesa può finalmente prendersi cura di Anne).