All’inizio c’è una foto, un vecchio bianco e nero un po’ dilavato, da reporter di guerra. La foto occupa lo schermo per parecchi minuti, esponendo il suo incredibile e apparente vuoto: il...
L’identità frontaliera, ovvero l’inverso sud in cui si riflette il dramma fluido che scorre tra le due sponde del basso Mediterraneo: da una parte l’Italia degli italiani, dall’altra la Libia dei libici,...
L’inizio sembra Wavelenght di Michael Snow, col frame della finestra che fa da commutatore tra prospettive opposte (il dentro e il fuori, il qui e l’altrove) e la dimensione sonora del tempo...
La trappola familiare è sempre innescata sulla scena di Yorgos Lanthimos. Di padre in figlio, come di colpa in pena, il gioco della redenzione impossibile si macchia sempre più di sangue, spiazzando...
Lo sconfinamento acustico del cinema non è altro che uno scavalcamento di campo dello sguardo, la traduzione in prassi filmica del timore del sonoro nei confronti della macchina da presa, incapsulata in...
Legami di famiglia, equilibrismi affettivi tra fratelli, il corpo stanco eppure ancora centrale di una vecchia nonna 93enne che ha bisogno di essere accudita. È messicana e il suo nome è América,...
Nel cinema come nella musica: trovare il punto di contatto tra il frammento e il flusso, tra la nota e l’armonia, è come cercare la goccia nell’acqua. Bisogna essiccare progressivamente il bacino...
Da sempre focalizzato sulla questione dell’equilibrio, il cinema di Laurent Cantet si dispone negli interstizi che si aprono tra la frontalità delle posizioni reciproche e l’intreccio relazionale di situazioni di gruppo, in...
Il tempo per Todd Haynes deve essere una questione strutturale, nel senso che un po’ tutto il suo cinema è costruito sulla scansione a vista della distanza che separa il suo sguardo...
È un processo di crescita inverso, quello incarnato da Dario Albertini nell’esile figura di Manuel, un cammino che scardina le certezze strutturate sulla sua persona da anni di accoglienza e contenimento in...