Batman: The Caped Crusader di Bruce Timm, il ritorno ricco di classe su Prime Video

Gotham City è un girone infernale, una terra di nessuno in cui crimine e corruzione prosperano secondo i dettami della legge del più forte. I predatori prosperano, le prede cadono. Ma non sempre. A volte sopravvivono e diventano predatori a loro volta, creature della notte che indossano un oscuro mantello che suscita la paura nei cuori di chi fa del male. Uno di questi è Bruce Wayne, il rampollo di una ricca coppia uccisa davanti ai suoi occhi durante una rapina. Al calare del sole indossa il costume di Batman, difensore di Gotham City che spaventa persino la polizia che lo bracca al pari dei criminali che di volta in volta sgomina. La creatura di Bob Kane e Bill Finger è un universo narrativo a sé stante, una mitologia ricca di personaggi indimenticabili e, soprattutto, d’interpretazioni iconiche talvolta anche profondamente diverse tra loro. Basti pensare il telefilm meravigliosamente camp interpretato da Adam West in contrapposizione con la durissima rilettura western di Frank Miller nel suo Il ritorno del Cavaliere Oscuro: stesso personaggio sulla carta, due visioni agli antipodi nell’esecuzione. Batman: The Caped Crusader prende le mosse da una delle interpretazioni più felici dell’Uomo Pipistrello, quella degli anni ’90 firmata Bruce Timm e Paul Dini, Batman: The Animated Series, che ha raccontato le gesta di uno dei Batman che più si sono impressi nell’inconscio collettivo. La serie, che vede ancora Timm al timone, riprende uno degli elementi più di successo dell’opera che l’ha ispirata, il design e l’atmosfera allo stesso tempo cartooneschi e ricchi di stile, con quelle linee pulite che ricordano l’architettura e la grafica dei primi decenni del XX secolo. L’operazione alla base di Batman: The Caped Crusader è quella di rendere coerente l’ambientazione con l’atmosfera ambientando le avventure di Batman negli anni ’40.

 

 
Il risultato è una serie noir che ripercorre i primi passi della carriera del Cavaliere Oscuro, con i primi avvistamenti da parte di una Gotham che fa fatica a distinguerlo dai criminali che la infestano, una detective story d’azione estremamente curata nei dettagli. L’attrezzatura di Batman è sempre di alto livello ma molto analogica, non esistono super computer ma una mappa della città disegnata su vetro su cui l’eroe pianifica le sue mosse, i combattimenti si risolvono per lo più in scazzottate e a farla da padrone è l’intuito investigativo di un Uomo Pipistrello giovane, sprezzante e determinato che indossa la persona di Bruce Wayne come un travestimento funzionale alla sua missione sotto gli occhi di un Alfred, qui chiamato per cognome, che lo aiuta fedelmente pur senza nascondere dubbi e preoccupazioni.

 

 
Il look di Batman è quello degli esordi fumettistici e televisivi, con il simbolo nero sulla maglia grigia e un cappuccio dalle orecchie molto lunghe. L’unica nota apertamente moderna sono i personaggi di contorno, non sempre bianchi ed etero (con un gender swap particolarmente interessante), il che farà incazzare una parte di fandom di cui, francamente, si può anche fare a meno. Batman: The Caped Crusader è un’opera di alta qualità sotto tutti gli aspetti, da quello visivo, ricco di stile e atmosfera, alla scrittura, efficace nella rilettura e nella caratterizzazione dei personaggi e con un ritmo sostenuto il giusto, teso ma non troppo adrenalinico che lascia il tempo al lettore di lasciarsi trasportare dalle atmosfere un po’ gotiche e un po’ jazz di quello che, in definitiva, è un felice ritorno alle origini di un personaggio archetipico comparso per la prima volta, non a caso, su una rivista che si chiamava Detective Comics.