Universi che si incontrano: Zagor e Flash aprono l’era dei cross-over tra Bonelli e DC Comics

Che sia “epocale” come l’aveva annunciata la stessa Sergio Bonelli Editore o problematica come una parte del fandom preoccupato della mescolanza un po’ troppo eterogenea l’aveva subito definita, l’idea di unire gli universi della casa milanese con quello dei supereroi americani della DC Comics è sicuramente da tenere d’occhio. L’esperimento è ancora in divenire e la gestazione – probabilmente complicata anche dai rallentamenti dovuti alla pandemia – sta avendo tempi lunghi: il primo annuncio si era avuto nel 2018, cui erano seguiti alcuni albetti promozionali con brevi anteprime delle storie distribuite tra fiere e edicole. Ora che finalmente la prima avventura compiuta è giunta in libreria e fumetteria, si possono però tirare delle somme, con esiti molto soddisfacenti. Ad aprire le danze sono infatti Zagor e Flash, protagonisti dell’elegante volume cartonato e di grande formato La scure e il fulmine (pag.160, euro 24), che vede ai testi Giovanni Masi e Mauro Uzzeo e ai disegni Davide Gianfelice (con i colori di Adele Matera e Luca Saponti). Un team-up che già da solo rappresenta un esperimento avanguardistico per tutte le risonanze che reca con sé. Basti pensare allo stesso Zagor, nato come un semplice tarzanide e modulato ben presto dallo stesso Sergio Bonelli in una sorta di figura ipertestuale, in grado cioè di assorbire e restituire tutti i possibili versanti della narrazione avventurosa, dal puro western, al fantasy, allo sci-fi, all’horror, al supereroistico vero e proprio, facendo della contaminazione la propria carta vincente.

 

 

Ma l’assunto è centrato anche dal Velocista Scarlatto americano, spesso percepito come collaterale rispetto alla cosiddetta “trinità” formata da Superman, Batman e Wonder Woman, ma che di fatto rappresenta il fulcro nodale delle narrazioni aperte alle esplorazioni del Multiverso, grazie alla sua peculiare capacità di attraversare il tempo e lo spazio. Quindi anch’egli una figura modulare e in grado di articolarsi lungo le forme più ibride della narrazione. La storia può così giovarsi di una complessità intrinseca data dalla risonanza tra classicismo e modernità, che fornisce un ideale sostrato a una vicenda per il resto molto immediata e portata avanti seguendo le tipiche regole dei cross-over: un incontro che nasce da uno scontro e che vedrà infine i due eroi uniti contro altrettanti villain pescati dai rispettivi universi, lo scienziato folle Hellingen (nemesi per eccellenza di Zagor) e il primate super-intelligente Gorilla Grodd, il cui piano malvagio ha causato la fusione dei due universi. Un po’ passaggio in rassegna delle rivalità classiche, insomma, un po’ divertito accumulo di situazioni a suon di scazzottate, collasso di realtà e camei illustri dei personaggi provenienti dalle due testate.

 

 

Ciò che colpisce è però la capacità del volume di portare in primo piano la modernità intrinseca di due eroi che hanno saputo attraversare le ere proprio in virtù della malleabilità dei rispettivi concept, in barba all’idea del “genere” come casella in cui rinchiudere gli spunti. Zagor e Flash sono gestiti con un palpabile divertimento, ma con altrettanta cura da una scrittura attenta a valorizzarne i punti di forza. Di concerto si pone lo stile, caratterizzato da un tratto iper dinamico e muscolare, che dona forma a tavole caleidoscopiche sia per l’impatto dei cromatismi che per il mosaico di volta in volta offerto dalla distribuzione delle vignette. Senza arrivare agli estremi di un Carmine Di Giandomenico (che pure firma la bella copertina), Gianfelice osa soluzioni visive degne di un comic americano e che “rompono” la classica griglia bonelliana, alternando spettacolari splash page a un reticolo di vignette in cui ogni azione è comunque ben inserita, in ossequio ai dettami della casa milanese. Un nuovo tentativo di cercare una forma ancora una volta intermedia fra la tradizione e la modernità, insomma, capace perciò di far apparire una storia molto tipica come un esperimento che sovverte le regole (e viceversa). Ancora interiormente bonelliano, ma già molto americano, La scure e il fulmine si offre dunque come un concentrato di avventura purissima e getta una seria ipoteca sui successivi cross-over in cantiere: quello fra Dylan Dog e Batman e l’altro tra Nathan Never e la Justice League, che dovranno dimostrarsi capaci di gestire la materia a disposizione con altrettanta razionale spregiudicatezza.