L’horror come spazio di riflessione su questioni del presente e come momento di apertura a visioni e culture differenti. È l’idea che regge MONSTERS – Taranto Horror Film Festival, la manifestazione horror pugliese giunta in questi giorni (dal 28 al 31 ottobre) alla sua quarta edizione. Dopo il forzato sliding online della terza edizione svoltasi lo scorso marzo, la manifestazione tarantina ritrova la sala cinematografica e la collocazione in prossimità di Halloween. C’è il corpo mutante della Creatura di Frankenstein che campeggia sulla locandina (realizzata da Annalisa Manfredi) ad indicare la via maestra di questa edizione, dettata da una riflessione sulle argomentazioni gender e transgender dell’horror. Linea portante di Monsters 2021 è infatti la sezione “F for Frankenstein”, un viaggio fra le varie trasposizioni del Moderno Prometeo nato dalle pagine del romanzo di Mary Shelley e diventato un fenomeno globale attraverso il cinema. La selezione curata dal direttore del festival, Davide Di Giorgio, spazia dalla primissima apparizione della Creatura sullo schermo, quella Edison del 1910 firmata da J. Searle Dawley, che sarà musicata dal vivo dal Collettivo Zeugma, alla versione più celebre, quella del 1931 firmata da James Whale, fino alla più recente reinvenzione messa in atto dal grande Larry Fessenden di Depraved. L’autore statunitense sarà anche al centro di un programma specifico, che affiancherà al lungometraggio il videoclip Frankenstein Cannot Be Stopped (per la band Life In A Blender) e il corto N for NEXUS (parte del film collettivo ABC of Death volume 2). Ma cuore pulsante della sezione è anche il folgorante corto Saint Frankenstein, di Scooter McCrae, che reimmagina il corpo della creatura come territorio di trasformazione, aprendo la via a una prospettiva transgender sul mito. (In apertura un’immagine tratta da Raw – Una cruda verità di Julia Ducournau).
Prospettiva che è esattamente quella poi sviluppata nell’altra sezione di Monsters 2021: “Transhorror”. Proseguendo il percorso sugli “Altri Sguardi” iniziato nel 2020 con il focus “al femminile” de “Le Signore del Male”, il Taranto Horror Film Festival torna a esplorare i modi con cui l’horror racconta le trasformazioni in atto in una società che vuole essere sempre meno raccontata con i moduli del passato e sempre più inclusiva. Il focus di quest’anno sarà perciò indirizzato sulle questioni gender e transgender, attraverso una serata specifica a tematica LGBTQ, durante la quale si rivedrà sul grande schermo il primo e più controverso horror mainstream con sottotesto omosessuale, ovvero Nightmare 2 – La rivincita, diretto da Jack Sholder in quel 1985 che con la morte di Rock Hudson poneva la comunità gay al centro delle polemiche per l’insorgente piaga dell’AIDS. Aspetto quest’ultimo, raccontato nel documentario Scream, Queen! My Nightmare on Elm Street, di Roman Chimienti e Tyler Jensen (altra anteprima del programma) che racconta l’incredibile storia di Mark Patton, vittima di Freddy Krueger in Nightmare 2, omosessuale non dichiarato che proprio da quel film si vide distruggere la carriera. Il film racconta la caduta e la rinascita di un attore e un uomo prima incolpato e poi riportato in trionfo dalla riscoperta di un film reietto diventato nel frattempo un cult-movie, in un percorso umano e professionale ritratto con rara efficacia. Un’opera sensibile e universale nei temi affrontati, dal bullismo, alla solitudine, al potere anticipatore del cinema horror. Per quanto riguarda le “Nuove Tendenze”, la sezione dedicata alle anteprime e ai film di più recente produzione, ci sarà Red Screening – Proiezione mortale di Maximiliano Contenti, slasher uruguaiano con un assassino ghiotto di bulbi oculari che agisce in una sala cinematografica, film presentato in anteprima assoluta per il nostro Paese, nell’ancora inedita edizione italiana curata da Koch Media, che lo distribuirà nei prossimi mesi. Poi il canadese Bloodthirsty – Sete di sangue, di Amelia Moses, altra anteprima del catalogo Midnight Factory, che affronta il tema della licantropia ancora una volta in chiave di trasformazione del corpo e ridefinizione della sessualità.
In questo senso va anche il recupero del francese Raw – Una cruda verità, esordio della regista Julia Ducournau, Palma d’Oro al Festival di Cannes 2021 con la sua opera seconda Titane, una storia di medicina, crescita, trasformazione e cannibalismo. Si torna poi ai classici dell’horror italiano con la “Notte Joe D’Amato” dedicata un grande maestro del nostro cinema di genere. La carriera di Joe D’Amato viene riassunta nel documentario Inferno rosso: Joe D’amato sulla via dell’eccesso, presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia e di recente premiato a Sitges. Diretto da Manlio Gomarasca e Massimiliano Zanin, il film racconta con affetto la vita coraggiosa, folle, spericolata di Aristide Massaccesi (alias Joe D’Amato, appunto) attraverso testimonianze esclusive per ridare il corretto posto nella storia a un autore che ha completamente votato sé stesso al set cinematografico. A seguire la proiezione di un classico dell’autore, Buio Omega, una perversa storia d’amore oltre la morte, con un gusto particolare per le immagini forti e un’attenzione spiccata alla morbosità dei legami che spinge a infrangere ogni barriera. La serata sarà introdotta senza compromessi da Dikotomiko Cineblog della rivista Nocturno. A completare il programma della quarta edizione del Taranto Horror Film Festival una serie di Eventi: un focus su Jeff Lieberman, talento irriverente dell’horror americano, omaggiato all’ultimo Fantafestival e di cui si recupererà il poco visto Sindrome del terrore, in cui si raccontano con ironia gli effetti devastanti di una nuova droga nel contesto dell’America anni Settanta. Il film accompagna l’uscita del libro curato per il festival romano da Simone Starace e dal compianto Michele De Angelis, personalità poliedrica (regista, sceneggiatore, produttore, distributore, archivista, restauratore, documentarista, animatore culturale, editore home video e organizzatore di festival), venuto a mancare nei giorni scorsi, al quale la quarta edizione di Monsters è dedicata. Ci sarà il cortometraggio Dorothy non deve morire di Andrea Simonetti, che ritrova i protagonisti del Mago di Oz in una chiave inedita, crepuscolare e poetica. Ci sarà l’anteprima (a poche ore dal suo lancio nazionale) di “Psyche”, estratto dal live video della band Phenomena con la partecipazione straordinaria del Maestro Claudio Simonetti, che sarà ospite in diretta streaming. Non mancherà un percorso dal sapore vintage con “VHS: Video Horror Story”, omaggio a un supporto “mitico” dell’home video che ha cresciuto generazioni di cultori e appassionati, raccontato attraverso il documentario Via Selmi 72, Cinemastation di Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia, che rievoca l’avventura dell’omonima videoteca romana gestita dal compianto Angelo Puzzutiello, punto di riferimento per cinefili duri e puri in cerca delle visioni più estreme e rare. La proiezione sarà accompagnata da un programma sorpresa in odor di vintage per i nostalgici delle visioni in videocassetta . Infine la chiusura del festival, riservata a un moderno classico che quest’anno celebra il suo 25° anniversario, Dal tramonto all’alba, frutto della sinergia fra il geniale regista texano Robert Rodriguez e lo sceneggiatore/attore/autore Quentin Tarantino. La folle esperienza tra gangster e vampiri rivive sul grande schermo dello Spazioporto in una cornice speciale a tema, preludio al Titty Twister Halloween Party (in collaborazione con Afo6) con cui il festival saluterà il pubblico rimandandolo alla prossima edizione.
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