USA. New York City. 2000.

A Treviso – Elliott Erwitt: i cani sono come gli umani, solo con più capelli

Fino al 3 febbraio Suazes, in collaborazione con Fondazione Cassamarca di Treviso e Magnum Photos, propone presso gli spazi di Casa dei Carraresi, una mostra dedicata ad uno dei più importanti fotografi contemporanei, Elliott Erwitt. Qui interpretato da un percorso espositivo originale, che esplora una delle parti più curiose ed interessanti della produzione del fotografo franco-americano, quella dedicata ai cani. Il percorso, curato da Marco Minuz, spazia dagli anni Cinquanta fino ai giorno nostri e documenta la profondità e l’acutezza del lavoro fotografico di Erwitt. Le sue sono tutte immagini realizzate “dal punto di vista dei cani”. Spesso il fotografo pone il suo obiettivo ad altezza di cane, lasciando ai suoi padroni, il solo spazio di un piede o dei polpacci. In apertura New York City, Usa, 2000 – Elliott Erwitt – Magnum Photos.

Paris, France, 1989, Elliott Erwitt – Magnum Photos

 

I cani sono tra i soggetti più amati dal fotografo perché con il loro atteggiamento naturale e irriverente, fungono da perfetto contraltare alla pomposità ed alla ricercata compostezza dei loro padroni. Il titolo, tratto da una sua dichiarazione rilasciata in un’intervista, è una perfetta guida per questa mostra. Molte di queste immagini sono buffe e ritraggono animali che saltano o si mostrano sorpresi. Pose che sono ottenute da Erwitt con un metodo preciso, ovvero suonando, poco prima di fotografare, una trombetta che spaventava i cani. Oppure, ricorrendo ad un unico forte latrato, emesso dallo stesso fotografo, che scatena la reazione dei cani che, all’improvviso, saltano, abbaiano, ringhiano, consentendogli di coglierli nella loro naturalezza. Nelle fotografie di Erwitt non c’è un’attenzione particolare per il paesaggio; il suo occhio s’indirizza alla figure umane e sugli animali, per lui riflessi inconsapevoli delle abitudini degli uomini.