La mostra Sartor Resartus, è il secondo appuntamento di Visionarea (un progetto che nasce da un’idea dell’artista Matteo Basilé e dall’Associazione Amici dell’Auditorium Conciliazione). Questa volta la rassegna è dedicata al fotografo sud coreano Chan-Hyo Bae, a cura di Antonio Calbi, direttore del Teatro di Roma. Visitabile fino al 30 novembre presso l’Auditorium Conciliazione, la mostra propone per la prima volta a Roma i lavori di Chan-Hyo Bae. Immigrato a Londra, il fotografo si traveste da donna con costumi d’epoca di un’aristocrazia del XIII/XIX secolo inglese “scuotendo ad uno ad uno tutti i sacri templi: del potere, della razza, della nascita e della distinzione sociale.” L’esposizione rimanda, fin dal titolo, a Il sarto rappezzato, l’opera scritta da Thomas Carlyle fra il 1831 e il 1834. In fondo si tratta di un patchwork di citazioni “rattoppate”, appunto come l’universo del fantastico sarto di Carlyle. Per Francesco Maria Emanuele, la mostra è:”un percorso a metà tra il sogno e la fiaba, ma con un effetto dirompente e straniante, laddove l’artista (uomo, orientale e contemporaneo) si traveste da icone (donne, occidentali e del secolo scorso) della monarchia inglese, per scardinare – tra il serio ed il faceto – i ruoli codificati delle convenzioni sociali, dell’identità di genere e della detenzione del potere cui siamo avvezzi”.