3 Horror e molto altro per il 2019: il genere visto dall’home video

Fenomeno ormai di massa e fra i pochi rimasti a garantire incassi in sala con una certa continuità, l’horror resta al contempo un genere fortemente ancorato a un pubblico di riferimento, che insegue le novità, ama collezionare i titoli e rinvigorisce un mercato dell’home video sempre più residuale ma pur sempre indomito. Mai come negli ultimi anni, infatti, il settore dei DVD/Blu-Ray/UHD, sebbene ridotto nei numeri, sta sfornando novità, edizioni di riferimento e recuperi insperati, tra passato e presente. Attraverso tre titoli (e tre categorie) cerchiamo quindi di fare il punto della situazione per l’anno 2019. (In apertura un’immagine tratta da Mandy di Panos Cosmatos).

 

Mandy di Panos Cosmatos

 

Mandy, di Panos Cosmatos, si offre in rappresentanza degli inediti, cui è stato negato un approdo in sala che appariva quanto mai necessario per coglierne la potenza visiva. Il regista, figlio del più celebre George Pan e già fattosi notare con il suggestivo Beyond the Black Rainbow (rimasto, lui sì, totalmente inedito), racconta una storia d’amore disperato nel contesto di un’America degli anni Ottanta che sa giocare con l’apparato figurativo dell’epoca, evitando al contempo l’ormai esausto effetto nostalgia. Non si tratta infatti soltanto di rinvigorire l’estetica dei corpi chiodati (che può far pensare al primo Clive Barker), quanto di ritornare a riflettere su un sentire metal, in cui lirismo disperato e fisicità pressante si accompagnano a una estetizzazione esasperata e capace perciò di trasfigurare e sublimare i sentimenti che pure racconta. Dolore, epica, amore si fondono in un disegno astratto eppure concreto, sintetizzato da un Nicolas Cage sofferto e allucinato, miserevole nelle crisi isteriche fra le pareti domestiche e letale nei duelli all’ascia con i nemici che gli hanno portato via la moglie. Dopo aver raccolto pareri eccellenti in vari festival (tra cui quello di Torino), il film è arrivato nei formati Blu-Ray e DVD per Eagle Pictures, nella collana Tombstone Collection, che sempre nel 2019 ha offerto altre proposte degne d’interesse (Piercing, ovvero l’educazione al dolore secondo Nicolas Pesce e lo zombie movie francese La notte ha divorato il mondo, di Dominique Rocher, tra satira sociale e ricognizione sui cliché del genere). Ancora sul fronte degli inediti, va segnalato l’interessante lavoro di scoperta che editori come Opium Visions e Home Movies stanno affrontando sul corpus d’opera di Adrian Garcia Bogliano, talento spagnolo di cui quest’anno sono usciti Scherzo diabolico e Bloody Bikini Massacre – 36 Pasos, cui va aggiunto Black Circle, presentato al Fantafestival e in predicato per una futura uscita di Penny Video. Autore inclassificabile, che scardina il genere con aperture orientate all’astrattismo visionario, Bogliano sfida lo spettatore con narrazioni inconsuete: rapimenti di studentesse, feste di compleanno che degenerano in follia o dischi che inducono stati di paranoia danno vita a un cinema ansiogeno, ma al contempo capace di indurre uno stato di poetica anarchia. Come nota a margine di questo piccolo elenco, auspichiamo infine che l’annunciato Chained for Life, straordinario Effetto notte tra i freak diretto da Aaron Schimberg, esca dal limbo dei prossimamente cui lo ha attualmente confinato la distribuzione.

 

 

The Nest – Il nido, di Roberto De Feo

 

The Nest – Il nido, di Roberto De Feo, cui è già stato reso giusto merito in questi spazi, rinvigorisce i fasti dell’horror italico attraverso una messinscena rigorosa e abile nel ribaltamento delle prospettive. La recente uscita in Blu-Ray per CG Entertainment permette di approfondire gli aspetti della lavorazione grazie a due backstage e ai provini del sorprendente cast. Materiale necessario per comprendere come l’opera non nasca per caso, ma sia il frutto di una capacità originale di unire passione per il genere a un approccio personale, ben lungi dalle retoriche dell’omaggio alla tradizione che hanno spesso iscritto nella ripetitività molte opere del più recente gotico italiano. Vero è pure che, accanto ai titoli di prima fascia o ai ritorni dei maestri (quest’anno anche Il Signor Diavolo di Avati), c’è tutto un sottobosco indipendente che, nel rapporto con la tradizione o nel sovvertimento della stessa sta giocando le sue carte, cercando anche di smuovere le acque: l’attenzione in questo caso è tutta per il lavoro che sta compiendo la già citata Home Movies, editando le opere di filmmaker come Ivan Zuccon o Alex Visani (di quest’ultimo è stato presentato il nuovissimo Stomach), mentre si attende con ansia per il 2020 il recupero dei film dello sfortunato Fabio Salerno.

 

 

 

Halloween Film Collection, poderoso cofanetto della Koch Media per la linea Midnight Classics, conclude la nostra ricognizione e ci introduce al settore dedicato ai classici. Uscita irrinunciabile e culmine di un’annata all’insegna delle grandi saghe in cofanetti monografici (ci sono anche Phantasm e La Mosca), il progetto Midnight ci offre i primi 8 capitoli della lunga saga di Michael Myers, ormai articolata in vari archi narrativi. Per i cultori è anche possibile rivolgersi al solo capostipite carpenteriano, presentato in edizione 4K con commento audio e versione televisiva estesa. La negazione identitaria della maschera bianca che priva il volto dell’assassino di lineamenti riducendolo a “forma” (The Shape, come viene definito), è così propedeutica a una continua proliferazione di storie che ossequiano la natura mitopoietica e il composito immaginario della festività di Halloween. Anche per questo, pur tra gli alti e bassi delle sue produzioni, la saga dei Myers resta un testo vitalissimo e con cui è sempre interessante confrontarsi, e ben venga l’immersione-fiume nelle sue parti, ancor più se favorita da una confezione ricca di approfondimenti. All’opposto, segnaliamo anche l’altro interessante filone che, sempre sul versante dei recuperi, sta valorizzando il “nascosto” dell’horror, ovvero quel brutto cui ormai si guarda con nostalgia e un sapore di sgraziato fascino. I titoli e i registi che nei decenni passati arricchivano la galassia del direct-to-video sono infatti al centro di una riscoperta perpetuata con serietà attraverso nuove edizioni molto curate nella grafica e nei contenuti. Un modo anomalo ma intelligente di allargare gli orizzonti del genere, ricreando il gran marasma creativo dei decenni passati (con in testa sempre gli anni Ottanta) ma in modo più sistematico e fruibile dagli appassionati più attenti e versatili. L’offerta è estremamente trasversale e va dalle confezioni deluxe dell’appena citata Midnight Classics (l’incredibile cofanetto Troll Collection, che spazia tra l’America di Charles Band e l’Italia di Claudio Fragasso) alle collane tematiche Thunder Video o Freak Video di Shockproof e Home Movies. È così possibile riscoprire personaggi pittoreschi come J. R. Bookwalter, autore di Robot Ninja o Zombie Cop, oppure il Rick Sloane di The Visitants, Blood Theatre e Hobgoblins. E le sorprese non mancano: nella divertente “indifendibilità” delle produzioni di questi eredi di Ed Wood troviamo infatti anticipate molte pratiche che dominano l’odierno mercato del mainstream. Robot ninja, ad esempio, parte come un clone povero di Terminator, e racconta la confusione tra realtà e finzione che affligge un autore di fumetti il cui personaggio rischia di sfuggirgli di mano a causa di una fortunata (ma infedele) trasposizione televisiva. Rick Sloane, dal canto suo, quando non impegnato a creare cloni dei Gremlins o slasher di bassa fattura, riflette pure nelle sue opere il rapporto tra realtà e rappresentazione. L’esempio più perfetto della sua pratica, però, non sono tanto i film quanto i fake trailer, di cui è stato un autentico pioniere. Praticamente siamo in pieno territorio cinecomic e grindhouse. Un’ulteriore testimonianza di come il collezionismo home video sia anche materia culturale e oggetto di studi per una fruizione non distratta come il mercato altrimenti impone. La sintesi allora la affidiamo a un titolo non di genere, il documentario Via Selmi 72 Cinemastation di Anthony Ettorre (ancora una proposta Home Movies), racconto dell’omonima videoteca gestita da Angelo Puzzutiello (scomparso di recente) e diventata punto di socializzazione e alfabetizzazione cinematografica per la periferia romana, attraverso un’offerta libera, versatile e capace di unire l’alto e il basso, con l’horror naturalmente a farla da campione.

 

Via Selmi 72 Cinemastation di Anthony Ettorre