Festa del Cinema di Roma – Rebibbia Rules Again, la serie Strappare lungo i bordi di Zerocalcare

La nuova serie Netflix griffata Zerocalcare ha inizio in un’estate «caleidoscopica». L’estate del 2001, quella in cui Manu Chao ti diceva che «te potevi fa’ 300 canne ar giorno e stare bbène», ma anche quella del G8 di Genova, in cui Zero racconta di avere preso qualche pizza da un tipo della forestale, «un po’ come l’orso Yoghi» chiosa…Non era così scontato che Strappare lungo i bordi fosse una grande serie. Il fumetto, in cui Michele Rech-Zerocalcare eccelle, è un’altra cosa. I brevi cartoon fatti in casa, che ci hanno accompagnato durante la pandemia, un’altra ancora. La serie Netflix in sei episodi, che debutterà il 17 novembre, pare invece bislacca, buffa, personale e maledettamente divertente, nello stile agrodolce dell’autore. Alla Festa del Cinema di Roma, abbiamo visto solo i primi due episodi da 15 minuti, eppure la sensazione è che la serie sia davvero potente, che il tratto sghembo e naïf di Zero resti invariato e al contempo prenda vita e colori diversi (a tratti lisergici) dall’animazione dello Studio Movimenti Production in collaborazione con Bao Publishing. Al momento dell’annuncio della serie Zerocalcare aveva scritto sui suoi canali social la domanda retorica di immaginari lettori o amici critici: “Ormai i libri li hai consegnati, checcazzo devi fa’ ancora?”. E “marzullianamente” si rispondeva da solo:«È una storia che mi sta molto a cuore, e la sto a fa come voglio io. Nei linguaggi, nei contenuti, nella scrittura, è roba mia, il che significa che se viene na merda me l’accollo io. Al tempo stesso, come si vede già a partire da questi 50 secondi, sta cosa è realizzata decisamente meglio di quello che è nelle mie possibilità: questo perché ci stanno a lavorà un sacco di persone che sono quelle che poi fanno la differenza tra quello che faccio per i fatti miei e quello che stiamo facendo qui.»

 

 

Zero mette di nuovo in scena la propria realtà, il proprio mondo, il quartiere di Rebibbia, gli amici Secco e Sarah e, ovviamente, la sua coscienza nella forma dell’Armadillo. Zero doppia anche tutti i personaggi tranne l’Armadillo, a cui dà voce Valerio Mastandrea (già tormentone il suo dare del «cojone» al protagonista).  Alla presentazione in conferenza stampa, Zero ha raccontato: «I cartoni “scemi” fatti al volo a casa mia erano molto più guardati de’ un fumetto sullo stesso tema. Io poi sono molto verboso nei fumetti, so’ un maniaco del controllo, intorno alle vignette ce metto le note musicali coi testi delle canzoni pe’ suggerì l’atmosfera che ce sta in quel preciso momento. Uno su un milione avrà ascoltato quella roba lì. Con la serie glielo puoi imporre e controllare l’esperienza della percezione. Mi sembrava fico. Ho preso misura dei miei limiti e l’incontro con Movimenti Production ha messo dei professionisti a colmare le mie lacune con un linguaggio cinematografico e una fluidità dell’animazione che non m’ha snaturato. Credo…». Il vero accollo, ora, sarà per i traduttori dei 190 paesi in cui verrà doppiato…