Frattura nel cuore dell’America profonda – Lady Chevy, il romanzo d’esordio di John Woods

Amy Wirkner è soprannominata Chevy, perché ha il culo ingombrante come una Chevrolet. Vive a Barnesville, un paesino nella Valle dell’Ohio, un buco di cinquemila anime il cui ambiente è compromesso dalle miniere e, soprattutto, dal fracking, una pratica distruttiva con cui vengono estratti petrolio e gas naturali a danno dell’ambiente circostante. La famiglia di Amy campa proprio grazie a un assegno che una compagnia estrattiva passa loro per aver affittato il terreno di loro proprietà. Amy vive con il padre e la madre, in perenne crisi, e il fratellino Stonewall, nato con problemi fisici importanti. L’America profonda, gretta e provinciale, si attacca a Amy come il grasso si attacca al suo corpo, zavorrandola e trascinandola a fondo. Ma Amy vuole diventare una veterinaria, e lasciarsi tutto alle spalle. Non importa quale sarà il prezzo da pagare. Per lei, ma soprattutto per chi le sta intorno. Lady Chevy (NN Editore pag.320, euro 18) è l’esordio letterario di John Woods. Una partenza col botto per un romanzo che racconta l’America profonda, un paese fatto di grandi spazi, di ipocrisia e di isolamento. Una provincia che non è solo un’espressione geografica, ma uno stato mentale e una condizione esistenziale che intacca tutto ciò che ne fa parte come una ruggine che mangia il metallo. L’America rappresentata da Woods è il paese del disagio che si manifesta sotto tante forme, una su tutte i cittadini miliziani che si armano fino ai denti e si preparano ad affrontare un non meglio precisato momento della verità in cui, secondo le loro teorie del complotto, i nodi verranno al pettine in una resa dei conti sanguinosa in cui solo i più forti si salveranno. Una delle tante declinazioni del disagio di una società figlia della fede in quel liberismo i cui sottoprodotti avvelenano l’aria, l’acqua, la terra ma anche la società stessa. La Barnesville di John Wood è una sineddoche della provincia americana in tutte le sue laceranti contraddizioni.

 

Barnesville

 

In questo scenario, che ci restituisce la complessità sfaccettata di una realtà diversa dall’idealizzazione che ne fa chi non la conosce, si muovono personaggi delineati con una lucidità sì spietata, ma mai compiaciuta o sopra le righe. Con il progredire della trama, un noir profondamente character driven, l’incidente scatenante che spariglia le carte della vita di Chevy la costringe a rivelarsi al lettore per quella che è: una persona intelligente, con quella freddezza calcolatrice che nasce dalla necessità e dal forte desiderio della ragazza di fuggire da un contesto sociale in cui sente di star percorrendo un percorso di lento disfacimento. Eppure, Chevy non è priva di fragilità, cade, soffre e arriva persino a cedere. Non fa nulla per cattiveria. Ma quella forza che ha in nuce, e che non ha ancora sviluppato del tutto, la costringe a tenersi insieme e a non mollare del tutto, complice anche un personaggio, l’agente Hastings, che si rivela a modo suo un mentore scomodo quanto spietato. Chevy lotta contro la sua terra, fisicamente e metaforicamente, arrivando a mettere in atto una trasformazione profonda, interiore ed esteriore, che la porta a scegliere di passare sopra a tutti gli ostacoli che le si parano davanti pur di scrollarsi di dosso quell’America profonda che rappresenta tutto ciò che non vuole essere. Lady Chevy è un libro preciso, misurato, con una scrittura chirurgica che non si concede mai, nemmeno per un momento, soluzioni narrative che esulino dalla pulizia spietata e disarmante con cui James Woods rappresenta una realtà fatta di un’interazione profonda, per quanto malsana, tra gli uomini, il loro ambiente fisico, sociale e culturale.