Il potere logora chi non ce l’ha: su Prime video Ragazze Elettriche, la serie tratta dal romanzo di Naomi Alderman

Nottetempo editore, pag.448, euro 20

Nel mondo è in atto un cambiamento epocale, destinato a rovesciare i rapporti di forza fra i sessi cambiando radicalmente la civiltà umana. Una mutazione fisiologica che avviene nel corpo delle donne, le quali sviluppano un organo tutto nuovo in corrispondenza delle clavicole: l’EOD, Electric Organic Discharge, che permette loro di generare energia elettrica e fulminare chi le minaccia. Un salto evolutivo che mette in crisi una società patriarcale che reagisce mettendosi sulla difensiva con una serie di misure restrittive che variano da Stato a Stato e finiscono per portare il mondo sull’orlo di una guerra globale. Il cambiamento radicale che il mondo attraversa è raccontato dagli sguardi di una serie di donne che, ognuna a modo proprio e seconda delle circostanze, vivono il loro destino. Ragazze Elettriche (The Power, in originale), di Naomi Alderman, è un romanzo che si distingue per la lucidità disincantata con cui tratta la sopraffazione fisica come una delle dinamiche che, piaccia o meno, definiscono da sempre i rapporti fra uomo e donna soprattutto per quanto riguarda la struttura della società. Il punto di forza della lettura di Alderman è l’assenza di un vittimismo unilaterale che rappresenti le donne come intrinsecamente buone in quanto vittime, o come vittime naturali in quanto meno portate alla violenza. Secondo l’autrice le donne sono vittime in quanto vittime, punto. L’evoluzione introdotta nel romanzo mette loro in mano la possibilità di rovesciare l’ordine costituito e lo fanno, ma il risultato della ricostruzione è analogo al precedente stato delle cose, solo a parti invertite.

 

 

Cambiano i ruoli ma non il copione, e la civiltà umana rimane divisa in oppressori e oppressi. L’omonima serie TV trasmessa da Prime Video prende le mosse dal romanzo di Naomi Alderman anche se finora, pur tenendo conto che la prima stagione non copre l’intero arco narrativo raccontato nel libro, non ne coglie completamente il respiro. Ed è forse una scelta voluta in quanto la scrittura della serie TV è più funzionale al medium, maggiormente concentrata sui personaggi e meno sulla visione d’insieme che comunque non manca. Viene poi alleggerito l’aspetto fantastico, meno spinto nella serie in cui per ora manca l’espediente della cornice narrativa che fornisce al lettore una prospettiva a lungo termine sul futuro che attende la razza umana e su quanto si andranno a radicare i cambiamenti portati dalla comparsa dell’EOD nei corpi delle donne. L’adattamento di  Raelle Tucker, Naomi Alderman, Claire Wilson e Sarah Quintrell si concentra sul qui e ora ponendo l’accento sul vissuto, soprattutto emotivo, delle protagoniste focalizzandosi sulle loro vite interiori. In tal senso, al netto di alcune variazioni di trama comunque auspicabili per evitare il copia e incolla più puro, si potrebbero definire libro e serie TV come complementari nel senso che il primo è più focalizzato sullo sfondo e la seconda sul dettaglio. In entrambi i medium tutti gli elementi sono presenti ma ciò che varia è collocazione degli accenti. Il personaggio che cambia maggiormente nell’adattamento è Roxy, la giovane chav londinese figlia di un gangster che, grazie anche alla bella prova attoriale di Rita Zmitrowicz, gode di una rappresentazione interessante. Nell’insieme la prima stagione di Ragazze Elettriche si può definire un adattamento riuscito, ma le stagioni successive dovranno alzare l’asticella per rimanere al passo con il libro.