In Idiot Prayer Nick Cave destruttura le canzoni alla ricerca dell’essenzialità

All’inizio era concerto in streaming a pagamento, ora Idiot Prayer si appresta a diventare un nuovo album live di Nick Cave, ma anche un appuntamento nelle sale cinematografiche (anche italiane), nel quale il concerto dovrebbe approdare il 16-17-18 novembre. Idiot Prayer – Nick Cave Alone At Alexandra Palace è stato registrato a giugno 2020, mentre in Gran Bretagna si iniziava a uscire dal lockdown ed è stato pensato come una risposta al confinamento dei mesi precedenti. Inizialmente era stato pensato come un evento unicamente web, ora invece gli appassionati potrebbero finalmente trovare il film, diretto da Nick Cave, al cinema nella sua versione estesa con quattro brani inediti. Sempre che in Italia i cinema nella seconda metà di novembre riaprano. L’uscita cinematografica sarà seguita il 20 novembre dalla pubblicazione dell’album, che sarà disponibile su vinile, Cd e in streaming e proporrà tutte e 22 le canzoni del concerto. In Idiot Prayer, Cave suona le sue canzoni da solo al pianoforte in una forma minimalista proposta di rado, dai primi pezzi con Bad Seeds e Grinderman fino a quelli del più recente album di Nick Cave & the Bad Seeds, Ghosteen. Il live è stato filmato dal direttore della fotografia Robbie Ryan (La favorita, Storia di un Matrimonio, American Honey) nella magnetica West Hall di Alexandra Palace. Il montaggio è stato curato da Nick Emerson (Lady Macbeth, Emma, Greta). La musica è stata registrata da Dom Monks. Nick Cave ha spiegato che:”L’idea di questo film è nata dai miei eventi Conversations With… Amavo suonare versioni destrutturate delle mie canzoni in questi spettacoli, distillandole nelle loro forme essenziali. Sentivo che stavo riscoprendo di nuovo quelle canzoni e a un certo punto, ogni volta che avevo del tempo a disposizione, ho iniziato a pensare di entrare in uno studio e registrare queste versioni reinventate. Poi è arrivata la pandemia: il mondo è entrato in lockdown ed è precipitato in un silenzio inquietante e riflessivo. È stato in questo silenzio che ho iniziato a pensare all’idea non solo di registrare le canzoni, ma anche di filmarle. Abbiamo lavorato con il team dell’Alexandra Palace – un luogo in cui avevo già suonato e che adoro – per scegliere un giorno per filmare non appena fosse stato permesso di riaprire l’edificio. Il 19 giugno 2020, circondati da funzionari anti-Covid con termometri, operatori con le mascherine, tecnici dall’aspetto nervoso e contenitori di gel per le mani, abbiamo creato qualcosa di molto particolare e molto bello che parlava in questo tempo incerto, pur non essendo in nessun modo soggiogato ad esso. Da quel film è nato anche un album. È una preghiera nel vuoto – da solo all’Alexandra Palace – il ricordo di un momento strano e precario della storia. Spero che vi piaccia”.