Le vacanze romane di Julia – Un albo a colori per il numero 300

Per festeggiare il traguardo dei 300 numeri, la serie a fumetti Julia, creata nel 1998 da Giancarlo Berardi, la Sergio Bonelli editore ha pubblicato un albo interamente a colori e con un’ambientazione insolita. Non più la città immaginaria del New Jersey Garden City cui siamo abituati, ma questa volta Roma, che la protagonista percorre con il suo fidanzato italiano Ettore Cambiaso. In questa nuova avventura, infatti, Julia Kendall si prende una vacanza in compagnia dell’amato Ettore, da trascorrere tra le meraviglie della città eterna. Berardi, assieme a Maurizio Mantero (i disegni sono di Luigi Pittaluga, i colori di Matteo Merli mentre la copertina è di Cristiano Spadoni) compone una storia che è un vero e proprio omaggio al mondo di Julia, al suo modo di essere e alla sua curiosità e passione per la conoscenza. E Roma diventa il teatro perfetto in cui poter mettere in scena ogni dettaglio, come fosse un compendio delle mille sfaccettature di cui si è impreziosito questo fumetto in 25 anni di storie, di misteri e di introspezione. Essenziale ma denso e generoso di particolari, l’albo celebrativo dal titolo Le mie vacanze romane è innanzitutto un esplicito omaggio al cinema, in quanto fondamento iconografico di Julia, che ha volto e portamento ispirati ad Audrey Hepburn e un immaginario che fa costantemente riferimento alla settima arte (come dimostra ampiamente il titolo). La criminologa e il fidanzato, negli ultimi giorni di vacanza, si trovano al centro di una rapina in un ristorante, dove dovrebbero cenare in compagnia di un amico di Ettore.

 

 

Il caso vuole che si trovino al centro di una rapina, messa a segno da due evidenti professionisti. A stupire la nostra criminologa sarà proprio il contrasto tra le modalità del colpo e la modestia del bottino (i gioielli e i contanti dei clienti) che appare sempre più come un segnale, un avvertimento implicito per qualcuno che saprà decifrare il messaggio. E infatti la rapina è solo il primo di una serie di eventi che terranno impegnati i due protagonisti, chiamati a partecipare alle indagini negli ultimi momenti liberi della loro vacanza, che è anche occasione per mostrare il lato più fragile di Julia, la sua malinconia, che è sempre un misto di nostalgia e rimpianto, paura dell’abbandono (come emerge da un suo inquietante incubo), ma anche la profonda umanità, l’empatia e la vivace intelligenza, con cui riesce a entrare nella vita delle persone, a comprendere le diverse ragioni dei loro comportamenti. Perché, come disse nella sua prima apparizione, “Per la polizia, un assassino è sempre e solo un colpevole. Al criminologo, invece, interessa anche quanto è stato vittima a sua volta. La violenza è sempre frutto di altra violenza”. Le indagini si snoderanno per le strade della Città eterna, sullo sfondo di scorci amati dai turisti in tutto il mondo, ma sconfinano anche nelle periferie più degradate, per ricostruire il passato e il contesto in cui vivono o hanno vissuto vittime e carnefici di una improvvisa ondata di violenza. Alla fine, come sempre, i colpevoli vengono assicurati alla giustizia, mentre Julia avrà una nuova “amica”, un nuovo legame sottile, quasi invisibile che saprà durare nel tempo.