Georges Simenon è un fenomeno di culto, un giallista che ha saputo trascendere i confini del genere per imprimersi nell’immaginazione di generazioni di lettori. Quello di Simenon, preso nel suo insieme, è un vero e proprio universo narrativo in cui i lettori si riconoscono e amano riconoscersi, come tutti i grandi fandom che nascono intorno agli autori che riescono a conquistare il cuore di una comunità fedele che li segue nel tempo. Ed è proprio a questo universo che Alfabeto Simenon (Edizioni BD, pag.214, euro 20), il fumetto di Alberto Schiavone e Maurizio Lacavalla, vuole tributare un atto di amore profondo. La cifra del volume, uno splendido cartonato, è un’eleganza che si vede fin dalla copertina, un capolavoro nei suoi accostamenti di colore semplici ma perfettamente azzeccati, con i grigi e i neri che dominano rischiarati da un giallo che contrasta senza mai sparare troppo. Fa venir voglia di prendere in mano il volume anche a coloro che, come chi scrive, non seguono Simenon. E forse il volume potrebbe essere una buona occasione per leggere i libri del padre dell’ispettore Maigret, una vera e propria icona protagonista di una serie di gialli di Simenon.
Alfabeto Simenon racconta lo scrittore francese con una soluzione molto intelligente, che schiva abilmente il rischio di pesantezza in cui cadono molte biografie a fumetti: un vero e proprio abbecedario che, a ogni lettera, fa corrispondere un breve fumetto riguardante Simenon o i suoi romanzi. Brevi episodi della sua biografia o scene tratte dai suoi libri, piccoli concentrati del mondo e della poetica di Simenon, micro episodi fulminanti che insieme compongono un mosaico che ci parla di uno scrittore e dei suoi mondi: quello in cui realmente viveva e quelli che scriveva, che la scrittura di Schiavone cattura con un gusto minimale e senza fronzoli, con una capacità di sintesi fuori dal comune. Lacavalla ai disegni è una garanzia. Non si parla mai troppo di eleganza, se il soggetto è il tratto dell’autore di Due attese, maestro di sintesi non meno di Schiavone con le sue tavole che in pochi segni , pennellate che a tratti ricordano la calligrafia giapponese, esprimono tutto il loro carico di atmosfera con un ritmo di lettura molto dilatato e una regia profondamente cinematografica. Alfabeto Simenon è un volume da rileggere, non per forza seguendo un ordine lineare ma consultandolo, leggendo un episodio e lasciandolo decantare con la dovuta calma, apprezzandone l’atmosfera, il dettaglio, la singola inquadratura.