Viaggio nei web comics – La narrazione corale di Belle Epoque di Matteo Filippi e Lorenzo Grassi

Montmartre, 1908, Pierre è un aspirante regista che vuole sconvolgere il mondo del cinema, Seam è un ragazzo irlandese senz’arte né parte ma con un grande amore par la sorellina Fainche. I due trovano la svolta della loro vita in Monsieur Lacroix, un boss della criminalità organizzata in perenne faida con la mafia corsa per il controllo dei bordelli, la famosa “guerra delle troie”. Seam entra in una delle batterie di Lacroix mentre Pierre viene assunto per fare il film come ha sempre desiderato, solo che il film dovrà essere un porno proiettato nei bordelli parigini. Le strade dei due amici si dividono e si riuniscono lungo un sentiero fatto di sesso e violenza nella Francia dei primi del ‘900. Sceneggiato da Matteo Filippi e disegnato da Lorenzo Grassi, Belle Epoque nasce come web comic Jundo per poi venir pubblicato, in accordo con la policy della piattaforma, in un volume cartaceo. Delle forme che il web comic può assumere, il lavoro di Grassi e Filippi rappresenta certamente quella più versatile, mantenendo la stessa efficacia sia nella versione on line che in quella cartacea. Belle Epoque (Jundo, pag.304, euro 14,99) si presta infatti a una lettura frammentata, da compiersi con il cellulare nei tempi interstiziali come, per esempio, i tempi di viaggio affrontati dai pendolari, pur senza perdere nulla nell’esperienza di lettura classica del volume corposo da libreria. Questo grazie a una narrazione corale, che vede i testi di Filippi seguire una molteplicità di punti di vista differenti, quelli di Seam e Pierre ma non soltanto, favorendo la fruizione frammentata nell’opera e mantenendo al tempo stesso un’unità d’insieme solida che fa funzionare la narrazione anche sotto forma di lunga storia autoconclusiva.

 

 

Il ritmo è sempre piuttosto elevato, sia nei singoli capitoli che nel volume preso nel suo insieme, mantenendo il lettore sulla corda pur senza soffrire di un’eccessiva uniformità monocorde di un ritmo troppo tirato senza pause che avrebbe reso la lettura stancante nel lungo termine. Belle Epoque è una storia la cui drammaticità va in crescendo, sembra in prima battuta più leggera, un noir di ambientazione storica godibile ma non troppo duro i cui toni s’incupiscono tuttavia sensibilmente con il progredire della narrazione, che si chiude raccontando la mancanza di pietà di un sottobosco criminale che non lascia speranza a chi ci abita, in cui la sospensione della legge del più forte è un’illusione effimera quanto dolorosa. Anche dal punto di vista dei disegni il volume presenta un lavoro interessante. Lorenzo Grassi mette in pratica scientemente, oltre che felicemente, la lezione della leggenda Darwyn Cooke, di cui si dichiara discepolo ispirandosi in particolar modo al suo Parker, una crime story di qualità insuperata che adatta a fumetti i romanzi di Richard Stark. L’altro padre nobile di Grassi è, per ammissione dell’autore, il David Mazzucchelli più recente e sperimentale, quello di Asterios Polyp, altro capolavoro del fumetto mondiale in cui il colore viene usato in maniera narrativa e non descrittiva, nella fattispecie di Belle Epoque per caratterizzare i punti di vista adottati nei diversi capitoli. Il web comic targato Jundo guarda quindi al futuro pur adottando la metafora del nano sulle spalle dei giganti, ovvero senza porsi fuori dalla Storia del fumetto ricca di padri nobili da cui prendere spunto per realizzare nella pratica opere di alta qualità che ne proiettino l’eredità negli anni a venire.