Alla Semaine de la Critique c’è Wildlife di Paul Dano, tratto da Richard Ford

Alla Semaine de la Critique (9/19 maggio), sezione collaterale del festival,  trionfano i film europei ma non c’è nessun italiano. Sulla carta appare interessante Diamantino, film portoghese di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt, storia di un campione di calcio superstar che finisce per diventare perfino il testimonial di un partito politico ultra nazionalista. Gli autori hanno confessato di essersi ispirati a Cristiano Ronaldo. Chissà come la prenderà la stella del Real Madrid… Qualche anno fa, sulla Croisette sbarcò Eric Cantona. In quel caso il film era Il mio amico Eric di Ken Loach e l’ex calciatore era stupendamente/simpaticamente se stesso. Il cartellone della Semaine de la Critique si apre con Wildlife di Paul Dano, con Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan. Paul Dano e Zoe Kazan, coppia nella vita, insieme, hanno scritto Wildlife (era al Sundance dove è piaciuto tantissimo). È la storia di un ragazzino che vede sua madre diventare sempre più consapevolmente indipendete, mentre il padre è lontano per lavoro. È tratta da un romanzo di Richard Ford, ambientata negli Anni Sessanta a Great Falls, una cittadina del Montana assediata dal fuoco (da noi è uscito per Feltrinelli con il titolo Incendi). Per il resto la Semaine de la Critique 2018 è zeppa appunto di film europei (Wildlife è l’unico americano) e di storie/registe donne. The Fugue di Agnieszka Smoczynska racconta di una donna che ha perso la memoria, One Day di Zsofia Szilagyi è la cronaca di una ordinaria giornata di una 40enne con marito, lavoro, tre figli. Woman at War  di Benedikt Erlingsson è la storia folle e islandese di una eco-combattente. Sir è la love story tra un ricco indiano e la sua domestica. Anja Kofmel firma Chris the Swiss, mix di docuemntario e cartoon sulla storia vera del cugino della regista, giornalista morto nella ex Yugoslavia in guerra. Sauvage di Camille Vidal-Naquet segue un ragazzo nel mondo della prostituzione maschile. Chiudono il programma Nos batailles di Guillaume Senez con il divo francese Romain Duris, e Sheherazade di Jean-Bermard Marlin. In apertura un’immagine tratta da Wildlife.

 

Woman at War