Berlinale74: c’è anche Chime, il nuovo film di Kiyoshi Kurosawa

Ci sarà anche il nuovo film di Kiyoshi Kurosawa tra le cose da non perdere alla Berlinale74, si tratta di Chime, un mediometraggio che il regista ha realizzato per la piattaforma nipponica Roadsted. Il film ha raggiunto la lineup di Berlinale Special, la selezione ufficiale fuori concorso della kermesse tedesca. Girato subito dopo il remake francese di Serpent’s Path (attualmente in post produzione), il thriller che Kurosawa aveva girato nel 1998, Chime racconta la storia di un insegnante di una scuola di cucina terrorizzato da uno strano rintocco che lo perseguita e deve confrontarsi con un suo studente che afferma a sua volta di sentire delle strane voci e che metà del suo cervello è stato sostituito da una macchina. I presupposti per trovare tutto il clima surreale e introspettivo degli horror storici del maestro (Pulse, Cure) ci sono tutti: “Ho cercato di raccontare la storia di un normale uomo di mezza età che viene svegliato da un rintocco e si ritrova a vagare tra il quotidiano e il surreale”, ha detto Kurosawa a Screen International. “Ha paura, ma ha fede e questo fatto assurdo rappresenta una sorta di libertà che gli permette di svincolarsi dai legami di morale, giustizia e coscienza dalla società moderna”.
Alla selezione di Berlinale Special si è aggiunto anche un altro mediometraggio giapponese, August My Heaven di Riho Kudo, che racconta la storia di un uomo che perde il confine tra la propria vita privata e quella che lo vede rappresentare ai funerali i parenti che non possono essere presenti. Arricchisce invece la selezione di Berlinale Special Gala l’opera prima dell’americano Brandt Andersen, The Strangers’ Case che ha tra i protagonisti Omar Sy, Jason Beghe e Yasmine Al Massri. Il film racconta la tragedia che colpisce una famiglia siriana ad Aleppo e innesca una reazione a catena di eventi che coinvolge cinque diverse famiglie in quattro diversi Paesi. (In apertura una immagine  tratta da Chime di Kiyoshi Kurosawa, © 2023 Roadstead).
 
 

The Strangers’ Case di Brandt Andersen © Philistine Films