Trasformazioni climatiche e sociali al Trento Film Festival online dal 30 aprile

La casa rossa di Francesco Catarinolo

Un lupo che ulula nella notte, nel cuore della natura incontaminata, è il simbolo della 69a edizione del Trento Film Festival, la rassegna dedicata al cinema di montagna diretta da Luana Bisesti che, dopo lo slittamento in estate dello scorso anno, torna nella sua tradizionale collocazione primaverile con oltre 100 film visibili online dal 30 aprile al 9 maggio. Il manifesto e la sigla, realizzati da Gianluigi Toccafondo, rendono omaggio a Il richiamo della foresta di Jack London. 23 le opere che si contendono le Genziane d’Oro e d’Argento 2021: 14 lungometraggi e 9 cortometraggi, provenienti da 19 paesi diversi su cui si esprimerà la giuria composta dalla regista Cinzia Angelini (il cui corto d’animazione Mila, ispirato ai bombardamenti che colpirono Trento nel 1943, darà il via al Festival venerdì 30 aprile), il produttore Emile Peronard, la regista Maura Delpero, la programmatrice Anne Delseth e il direttore di festival Nahuel Uria.

 

Al Qimma di Mehdi Moutia

 

Questi i documentari inseriti nel concorso lungometraggi: La casa rossa (2021) di Francesco Catarinolo sulla vita e il lavoro di Robert Peroni, esploratore e scrittore sudtirolese che, dopo varie spedizioni in Groenlandia, ha scelto di vivere nella remota località di Tasiilaq, dove ha aperto un centro di accoglienza per turisti, divenuto una risorsa e punto di riferimento anche per la comunità locale; Al Qimma di Mehdi Moutia incentrato su una donna marocchina che si appresta a scalare l’Everes; Chaddr – A River Between Us di Minsu Park sull’ultimo viaggio di una diciassettenne che dal villaggio in Kashmir a scuola deve percorrere un pericoloso passo (che presto lascerà il posto a un’autostrada); Dear Werner (Walking on Cinema) di Pablo Maqueda che ripercorre il viaggio compiuto a piedi da Herzog nel 1974 da Monaco a Parigi; Bosco di Alicia Cano Menoni, una favola nel tempo che si svolge tra un piccolo villaggio appenninico e uno in Uruguay, Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto di Ale Gugolz sulla complicata situazione di un pastore che sta per diventare padre in una malga della Svizzera meridionale; Die Letzten Osterreicher di Lukas Pitscheider sullo spopolamento di un villaggio austriaco nel mezzo dei Carpazi ucraini.

 

Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto di Ale Gugolz

 

E ancora: Godspeed, los Polacos! di Adam Nawrot sull’epica avventura di un club di kayak di Cracovia che durante la guerra fredda riuscì a competere negli Usa; Here I Am, Again di Polly Guentcheva sull’incredibile vicenda dell’alpinista d’alta quota e ricercatore di zoologia Boyan Petrov; Holy Bread di Rahim Zabihi sui “kulbar” curdi, lavoratori che cercano di mantenere le loro famiglie trasportando merci attraverso il confine iraniano; Paolo Cognetti. Sogni di grande Nord di Dario Acocella che documenta il viaggio di Cognetti dalle Alpi all’Alaska sulle orme di Ernest Hemingway, Raymond Carver, H.D. Thoreau, Jack London, Herman Melville e Chris McCandles; Pushed Up The Mountain di Julia Haslett sulla storia delle migrazioni del rododendro, oggi a rischio di estinzione nella sua nativa Cina; The Magic Mountain di Eitan Efrat e Daniel Mann su tre luoghi in Europa dove sono stati scavati nella roccia tunnel, cave e grotte e The Wall of Shadow di Elisa Kubarska su una spedizione della parete Kumbhakarna in Nepal che pone dilemmi esistenziali a una famiglia di sherpa.

 

Godspeed, los Polacos! di Adam Nawrot

 

Paese ospite dell’edizione 2021 è la Groenlandia e l’attenzione a due temi che stanno da sempre a cuore al Festival: i cambiamenti climatici e le trasformazioni sociali che riguardano le aree più remote del pianeta e i loro abitanti. Nella sezione Destinazione… Groenlandia – realizzata in collaborazione con il Danish Film Institute di Copenaghen – oltre a La casa rossa vengono presentati i documentari: Sumé – The Sound of a Revolution (2014) di Inuk Silis Høegh sulla prima rock band groenlandese ad avere successo fuori dall’isola, cantando i conflitti e lo smarrimento di un’intera generazione; The Raven and the Seagull (2018) di Lasse Lau mette l’accento sull’emergere in Groenlandia come in Danimarca di una coscienza post-coloniale, che favorisca la conoscenza reciproca mentre The Fight for Greenland (2020) di Kenneth Sorento Dichmann segue una recente campagna elettorale attraverso le posizioni dei candidati su fronti opposti, e le preoccupazioni dei loro sostenitori. La questione ambientale è centrale in Winter’s Yearning (2019) di Sidse Torstholm Larsen e Sturla Pilskog che segue il progetto di un colossale impianto industriale, e la battaglia tra i cittadini preoccupati per l’impatto su ambiente e attività tradizionali, e quelli decisi a sfruttare le risorse naturali offerte dal territorio; Sila and the Gatekeepers of the Arctic (2016) di Corina Gamma segue in parallelo le attività di sussistenza secolari degli abitanti dell’insediamento più settentrionale dell’isola, e quelle degli scienziati che nella stessa zona studiano la calotta polare per interpretare le drammatiche trasformazioni climatiche.

 

The Raven and The Seagull di Lasse Lau

 

Uno sguardo particolare alle condizioni di vita dei giovani, colpiti da crisi identitaria, disoccupazione, elevata incidenza di dipendenze e maltrattamenti familiari, lo gettano Eskimo Diva di Lene Stæhr (2015), ritratto di un musicista e perfomer che, sfidando i pregiudizi della comunità, rivendica la sua identità queer sognando di diventare una pop-star e Arctic Spleen (2014) di Piergiorgio Casotti che ha documentato la vita dei teenager, tra noia, violenze domestiche e assenza di prospettive, cause di uno dei più alti tassi di suicidi al mondo tra i giovani. Completano il programma di “Destinazione…” alcuni cortometraggi, incentrati sulla rappresentazione del territorio e delle tradizioni del Paese. Numerosi anche gli eventi collaterali dedicati alla Groenlandia, proposti al pubblico sia in presenza – nel rispetto delle normative vigenti nelle date del Festival – che in streaming tra cui un focus sulla storia della climatologia con il giornalista e scrittore Sandro Orlando e un incontro letterario dedicato alle Leggende groenlandesi.