Al Macro l’America bidimensionale di Edgar Honetschläger

234Il MACRO Testaccio ospita fino al 18 ottobre 2016 la mostra dell’artista e regista viennese Edgar Honetschläger, intitolata LOS FELIZ, curata da Mario CodognatoLa mostra è ispirata all’omonimo film LOS FELIZ. La mostra e le proiezioni del film pongono l’attenzione su un progetto straordinario che l’artista/regista ha portato a compimento nell’arco di quindici anni. Honetschläger ne ha impiegati tre e mezzo soltanto per dipingere e disegnare rappresentazioni iconografiche di Los Angeles. Una sezione di quest’opera onnicomprensiva – che consta di 18 dipinti giapponesi a inchiostro, ciascuno di 4×16 m,  e circa 250 disegni, alcuni grandi addirittura 5×8 m – viene proposta al MACRO Testaccio.

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Nel film LOS FELIZ una macchina appositamente costruita fa muovere gli enormi dipinti, creando l’illusione di un’auto in corsa attraverso i tipici paesaggi americani. Questa gigantesca macchina per gli sfondi, che svela il meccanismo con cui è stato prodotto il lungometraggio, verrà presentata sotto forma di installazione. Il Cristianesimo è l’unica religione ad aver reso l’immagine la fonte principale del proprio potere. Partendo da questo presupposto, LOS FELIZ di Edgar Honetschläger postula che “Coloro i quali creano le immagini dominano il mondo” e collega continuamente le due città-simbolo della produzione e della manipolazione di immagini: Roma/Città del Vaticano e Los Angeles/Hollywood. Ma esiste una forza che tende a sfidare questa supremazia dell’Occidente… Come il libro della Genesi, anche il lungometraggio ha una struttura divisa in sette giorni: il primo si svolge a Roma, l’ultimo a Los Angeles, e nei cinque di mezzo il viaggio da est a ovest dei protagonisti ritrae un’America bidimensionale, in bianco e nero, che rielabora l’iconografia classica dei road movie statunitensi. LOS FELIZ racchiude in un’unica stanza la vastità del continente nordamericano. Una fiaba, allo stesso tempo commedia e tragedia, che delinea con umorismo e ironia una caricatura dell’onnipresenza dell’immaginario occidentale e dei film hollywoodiani nel mondo – senza mai tralasciare di prendersi gioco di se stessa, dell’illusione dei film e del genere canonico dei road movie.

Mostre: "Los Feliz" di Edgar Honetschlager al Macro a Roma 

“Il film si realizza all’interno di Los Feliz – la regione centrale di Los Angeles, ai confini di Hollywood, nota per le costose dimore storiche e le celebrità che ci vivono – dove la protagonista incontra il proprio alter-ego, alla disperata ricerca della fama. A Los Angeles non esistono le stagioni (il che è precisamente il motivo per cui l’industria cinematografica si è spostata lì), il cielo è sempre azzurro, gli irrigatori zampillano gioiosi e i giardini sono ben curati. Ogni volta che si guarda fuori dalla finestra, niente sembra mai cambiare. L’unica cosa che cambia siamo noi. Ci guardiamo allo specchio ed ecco una nuova ruga! 590x443L’immutabilità di Los Angeles, quindi, non può includere gli esseri umani, ed è proprio per questo che l’industria della bellezza domina sugli abitanti di questa città. La promessa dell’eterna giovinezza è programmatica e i film di Hollywood diffondono da decenni questa ideologia nel resto del mondo”.

Edgar Honetschläger