Aki Kaurismäki: l’umanità è tutto ciò che ci è rimasto

Con Foglie al vento Aki Kaurismäki ha vinto a Cannes 2023 il Gran Premio della Giuria, riconoscimento che aveva già ottenuto nel 2002 con L’uomo senza passato che permise a Kati Outinen di vincere il Premio quale migliore attrice. Foglie al vento racconta le solitudini di un uomo e di una donna, che si incontrano una notte a Helsinki. I due hanno vite difficili segnate dal disagio e dalla precarietà, ma il loro incontro sarà l’inizio di una storia che li aiuterà ad amare di nuovo. Un film che rende omaggio a Chaplin, Jim Jarmusch e David Lean ed è ambientato in un mondo senza tempo, senza cellulari, computer o schermi.

 

 

Sulla guerra in Ucraina
Ho pensato che questo mondo insanguinato avesse bisogno di una storia d’amore ora, anche se non importa a nessuno ciò che facciamo. Non avrei potuto fare nessun film durante la guerra senza commentare in qualche modo, e così ho scelto di farlo usando la radio, perché non potevo fare nient’altro, eppure sentivo che dovevo dire qualcosa. Ho imparato alla fine degli anni Ottanta che se inserisci una notizia in un film, ne resterà memoria per sempre. Forse, tra qualche anno qualcuno vedrà Foglie al vento e capirà quanto crudele e stupido sia il mondo. Perché credo che la gente continuerà a vedere film, il cinema dura per sempre e io voglio che le persone ricordino quello che sta accadendo in Ucraina anche in futuro. Può sembrare banale, ma l’umanità è tutto ciò che ci è rimasto.

 

La musica
Ho usato musica di cui avevo i dischi. Ho tentato tante volte di avere la musica di Screamin’ Jay Hawkins ma non sono riuscito e così ho scelto il tango, anzi, il foxtrot perché gli yankees sono così maledettamente avidi. Ho provato e riprovato, negoziando e insistendo fino a quando ho capito che non avrei mai potuto utilizzare la musica che avrei voluto. Ma gli yankees non sapranno mai quanti soldi hanno perso.

 

Sull’ingresso della Finlandia nella Nato
Sono convinto che l’indipendenza e la testardaggine sono la nostra sola difesa, ma la Finlandia è una democrazia e se il 75% della popolazione dichiara di voler entrare nella NATO per la propria sicurezza, chi sono io per dire che avrebbero dovuto votare no?

 

 

La sceneggiatura
Ho scritto la sceneggiatura molto in fretta. Ci ho messo esattamente 30 ore. L’idea è nata da una sorta di melanconia che avevo in testa. Poi è scoppiata la guerra e in 5 giorni ho scritto e le mie dita hanno scavato nel mio subconscio. Faccio film, come tutti, per il pubblico. Lavoro mettendocela tutta per un anno e cerco di offrire il meglio che posso, ma la mia responsabilità finisce quando il film è completato.

 

Non rivedo mai i miei film
Io non rivedo mai i miei vecchi film. Quando ero giovane, una quarantina di anni fa, Luis Buñuel disse che in trent’anni non aveva mai rivisto nessuno dei suoi film. Ho subito pensato che mentisse, che rivedesse i suoi film tutti i giorni. Ma poi, da regista, ho capito perché: non mi interessano più i miei vecchi film, perché tutta la mia concentrazione cadrebbe solo sugli errori.

 

 

Il cane Chaplin
Il cane di Foglie al vento è il mio caneL’ho trovato per strada in Portogallo e nonostante non fosse abituato a stare in mezzo a tanta gente sul set è stato bravissimo. Secondo me si merita la Dog Palm. Il suo nome è un omaggio a Chaplin che rimane il miglior di tutti, ha creato il cinema come lo conosciamo oggi, ha fatto nascere Hollywood, nel bene e nel male.