Il prossimo 22 giugno in via Brera 30 a Milano, presso l’appartamento Lago, è possibile vedere un’interessante mostra di Moleskine trasformate in opere d’arte. Si tratta di taccuini reinterpretati o totalmente reinventati, diventando vere e proprie sculture, da giovani artisti africani che sono stati prodotti in quattro anni di workshop AtWork. Concepito dalla fondazione non profit lettera27 e dal curatore Simon Njami, AtWork è un format educativo che utilizza il processo creativo per stimolare il pensiero critico e il dibattito tra i gli studenti che partecipano al workshop, sempre condotto da un artista (tra cui anche la regista Mira Nair) o un curatore di fama internazionale, che stimola e provoca discussioni collettive e auto-riflessioni critiche su temi quali l’identità, la collettività, la cultura, lo spazio condiviso. Come ha avuto modo di spiegare Simon Njami, AtWork è stato pensato per il continente africano perché «Africa è una metafora del mondo. Tutto quello che succede lì succede dovunque. Africa è giovane, il che vuol dire che rappresenta un laboratorio meraviglioso dove non solo riflettere sul passato, ma anche pensare un futuro diverso e un modo diverso per relazionarsi». Come fase finale del workshop, ogni studente produce un taccuino personalizzato sul quale “fissa” il percorso dell’auto-riflessione e della messa in pratica del pensiero critico.
Fino a oggi sono stati realizzati quattro capitoli AtWork: in Senegal, a Dakar (2012), in Costa d’Avorio, ad Abidjan (2013-14), in Uganda, a Kampala (2015), e in Egitto, al Cairo (2015) a cui se ne è aggiunto un quinto in Italia, a Modena (2016), raccogliendo oltre 200 studenti e costruendo una comunità di più di 400 giovani creativi e artisti. I partecipanti possono scegliere di donare i propri lavori alla collezione di “taccuini d’artista” di lettera27, una straordinaria serie di opere realizzate su Moleskine da vari personaggi del mondo dello spettacolo, tra cui Spike Jonze, Jia Zhangke, Naomi Kawase, Mike Figgis, Dave Eggers, Lou Reed, Sigur Rós, Filippo Timi, Renzo Piano, Pascale-Martine Tayou – sua l’opera in apertura dal titolo Many, Many (people) – e molti altri.
L’appuntamento milanese, in cui sarà esposta una parte dei taccuini, chiude anche la campagna di crowdfunding per realizzare AtWork Addis Abeba che si terrà nel corso di Addis Foto Festival a dicembre 2016, in partnership con l’artista etiope, attivista culturale e fondatrice del Festival, Aida Muluneh e la sua organizzazione DESTA (Developing and Educating Society Through Art). Il workshop di 5 giorni, condotto da Simon Njami, offrirà ai giovani fotografi etiopi, spunti e strumenti per per (ri)pensare in maniera critica il proprio mezzo espressivo, la fotografia.
www.at-work.org
Milano via Brera, 30 22 giugno (dalle 11 alle 20)