Nel passato remoto dell’umanità, una razza di esseri divini detti I Celestiali sono discesi sulla terra e hanno manipolato la vita sul pianeta con una serie di esperimenti sull’evoluzione che ha dato origine a tre razze: gli umani per come li conosciamo, i feroci e mostruosi Devianti e gli apollinei Eterni, pressoché immortali e dotati di poteri divini. Fin da quel tempo, gli Eterni e i Devianti sono impegnati in una guerra segreta, una lotta senza quartiere all’insaputa degli esseri umani che, nei rari contatti che con essi hanno avuto, hanno trovato l’ispirazione per creare gli dei che hanno venerato nei secoli. Questa è la storia di The Eternals, il fumetto di Jack Kirby recentemente adattato dai Marvel Studios per il grande schermo. Fatta eccezione per personaggi come Fantastici 4 e X-Men, non ancora parte dell’MCU, l’Universo Cinematografico Marvel, per questioni legate alla vendita pregressa dello sfruttamento dei diritti solo di recente pienamente recuperati, faccenda ancora non del tutto risolta con Sony per l’universo di Spiderman, Disney sta letteralmente dando fondo, film dopo film, al ricchissimo parco dei personaggi della Casa delle Idee per arricchire, oltre alle proprie casse, un universo narrativo, il sopracitato MCU, sempre più vasto e complesso. Il fumetto che ha ispirato The Eternals è figlio dell’ultima collaborazione fra Marvel Comics e Jack Kirby che, dopo aver creato insieme a Stan Lee (questione a dire il vero controversa) la quasi totalità dei personaggi che hanno reso grande la casa editrice, è passato alla concorrenza lasciando un’eredità estremamente significativa per poi tornare all’ovile per ragioni prevalentemente economiche, riprendendo le redini di vecchi personaggi e creandone di nuovi.
La creazione più famosa di quest’ultimo periodo di Kirby alla Marvel è sicuramente The Eternals, uno dei lavori più apprezzati del Re, uno dei parti più sfrenati e senza limiti della sua fantasia. In qualche modo, la serie prosegue il discorso sia narrativo sia estetico fatto dal King of Comics alla DC con le sue testate di respiro più “cosmico”, la saga epica del Quarto Mondo con protagonisti storici quali Darkseid, Orion, Mr. Miracle e i Nuovi Dei: le sue storie narrano di guerre millenarie fra esseri divini con momenti di azione esplosiva, energie primordiali che crepitano in illustrazioni vertiginose e tecnologie dall’aspetto lisergico che catapultano il lettore in una narrazione di un respiro tanto ampio da mozzare il fiato. Questo è il periodo creativo più felicemente sregolato di Jack Kirby che, abbandonata la dimensione più umana e concreta di uno Stan Lee che nel suo cuore ancora sognava di scrivere il grande romanzo americano, scioglie le briglie e schiaccia l’acceleratore mettendo in scena una storia maestosa.
A livello estetico troviamo tutto il Kirby più ardito con i volumi sparati al massimo: le macchine meravigliose viste per la prima volta negli albi dei Fantastici 4 qui riempiono tutte le tavole in maniera quasi totalizzante, circondando da ogni parte personaggi dai costumi dalle linee sempre più azzardate e sperimentali, armature scintillanti di semidei alieni che solcano le distanze siderali. Jack Kirby osa perché può: certo non ha avuto il successo artistico né tantomeno il riscontro economico di Stan Lee ma, non di meno, è riconosciuto come un maestro rispettato e non più solo come un buon manovale del tavolo da disegno e, pertanto, gli viene data carta bianca per replicare come meglio crede i successi che ha ottenuto lavorando per la concorrenza. Il risultato è impressionante, Kirby è in stato di grazia e dà fondo a tutte le sue energie creative facendo letteralmente esplodere i fuochi d’artificio su pagine che hanno ispirato, e tuttora ispirano, generazioni di disegnatori con una potenza visiva che ricorda da vicino quella di 2001: Odissea nello Spazio di cui lo stesso Kirby, ironia della sorte, firmò uno splendido adattamento a fumetti uscito nello stesso anno dell’esordio di The Eternals: il 1976. Forse è un caso, sicuramente è la vetta più alta toccata dal Re.