Dampyr. A caccia di licantropi a Matera

Va a caccia di licantropi il più affascinante cacciatore di vampiri dei fumetti che sta festeggiando i 20 anni di vita editoriale (è nato nell’aprile 2000). E lo fa tra Matera e il territorio che circonda la cittadina lucana. Il numero di novembre di Dampyr Il licantropo di Matera (Sergio Bonelli editore) è pieno di suspense e di rivelazioni, grazie ad un doppio passaggio temporale che ambienta la storia anche in momenti differenti del passato. Come a voler sottolineare una volta di più che i vampiri (e lupi mannari) vivono un tempo sospeso, in cui il presente ha un’importanza relativa. Chiamati a Matera da Stuart Morrison, impegnato con la sua band in una tournée nel sud dell’Italia, Harlan, Tesla e Kurjak si trovano coinvolti in un’indagine che li porta ad addentrarsi in quella che fin dai tempi più antichi è stata denominata “terra dei lupi”. Tra i sassi vive Mosé, un ragazzo nato con la sindrome di Ambras, deriso dai giovani per il suo aspetto. A lui, però, si interessa la giovane e bella Giulia ed è a causa sua che si scatena la caccia all’uomo. Quando, infatti, un ragazzo viene ucciso, tutti additano il licantropo di Matera, la cui leggenda si perde nei meandri della storia. Saremo accompagnati a scoprirne i dettagli proprio dai nostri eroi, capaci di districarsi tra mitologia e realtà, correndo molti rischi ma anche riportando una parvenza di quiete in animi da anni travolti da un inaspettato destino.

E così, nella ricostruzione di questa vicenda, si mescolano credenze popolari e fatti storici, temi sociali e metafore (l’esistenza degli uomini lupo e l’antica presenza dei Celti nell’attuale Lucania, i nazisti e il loro rapporto con le forze del male, e oggi il bullismo, l’emarginazione e il sospetto per il diverso). Storia intricata (scritta da Giorgio Giusfredi) e sviluppata a partire dall’inquietudine di Stuart Morrison e dai suoi ripetuti sogni, che lo portano a ritrovare persone care del suo passato, ma anche a presagire il rischio che incombe su tutti. L’ambientazione fa tutto il resto. Arricchisce il paesaggio con quell’aura di mistero che sconfina spesso nell’horror (i disegni sono di Alessio Fortunato). I Sassi di Matera sono rappresentati non solo come luogo del presente, da dove si dipanano le diverse strade, ma anche come luogo del passato che affiora e territorio dell’ignoto. Cunicoli, gallerie, antiche case che nascondono verità e segreti, da scoprire o da richiudere nel buio delle storie, enclave mistica che sopravvive, in cui è saltata la distinzione tra bene e male. Malinconico come tutti i suoi personaggi, questo albo di Dampyr  completamente avvolto dalla luce della luna.